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Sulle Madonie arriva il telescopio Flyeye: in Parlamento l'approvazione definitiva

Per la realizzazione è stato selezionato il sito del Monte Mufara, dove c'è già un osservatorio astronomico. Scruterà il cielo per individuare gli asteroidi più piccoli e imprevedibili

Il rendering dell'osservatorio FlyEye (fonte: ESA/A. Baker)

Via libera al telescopio della discordia sulle Madonie. È stato approvato definitivamente dal Parlamento, infatti, il Decreto Asset, che contiene una serie di provvedimenti di competenza del ministero delle Imprese e del Made in Italy, guidato dal ministro Adolfo Urso. In particolare, una misura stabilisce che gli osservatori astronomici di rilevanza europea (finanziati dall’Esa) costituiscono asset di rilevanza strategica per lo studio dello Spazio e per i quali non si possono, a livello locale, opporre vincoli di carattere paesaggistico o urbanistico.

Questo fa cadere le barriere. La norma infatti si inquadra nella decisione presa nel 2016 dall’Esa di finanziare la costruzione del rivoluzionario telescopio «Flyeye», nell’ambito dell’attività di ricerca sui corpi celesti minori e per la cui realizzazione è stato selezionato il sito del Monte Mufara, sulle Madonie, nel comune di Isnello, dove opera già un osservatorio astronomico.

Questo moderno telescopio venne presentato già nel 2019. È considerato il futuro guardiano della Terra. Grazie alla sua struttura modulare simile all'occhio composto degli insetti, scruterà il cielo ogni notte in modo automatico per individuare gli asteroidi più piccoli e imprevedibili a rischio di impatto imminente con la Terra. Presentato dall'Agenzia spaziale europea (Esa) insieme a quella italiana (Asi) presso gli stabilimenti di OHB Italia di Turate, vicino a Como, dispone di 16 telecamere per ottenere la super vista.

In alto il rendering dell'osservatorio FlyEye (fonte: Esa/A. Baker)

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