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A Palermo nuova illuminazione per la chiesa della Madonna della Mazza

Il progetto, firmato dal giovane Gabriele De Palo, recupera un particolare effetto a "luce di candela" diffuso nelle tre navate

Una luce calda e accogliente, che restituisce una dimensione spirituale ed emozionale ai fedeli e ai visitatori che quotidianamente entrano per una preghiera o semplicemente per ammirare le bellezze e le opere d’arte. La chiesa della Madonna della Mazza, in via Maqueda, a Palermo, a pochi passi da piazza Verdi e dal Teatro Massimo, ha inaugurato questa mattina una nuova illuminazione.

Anche sede delle Ghenie Chapels, realizzate dall’autore Adrian Ghenie, la chiesa ha ripreso nuova linfa grazie al progetto firmato dal giovane Gabriele De Palo, direttore della fotografia palermitano, che ha recuperato un particolare effetto a luce di candela  diffuso nelle tre navate, mettendo in rilievo le opere d’arte contenute all’interno della chiesa.

L’idea è nata dall’esigenza di mettere in risalto le bellezze della struttura, su spinta di  Alessandra Borghese, presidente della Fondazione Ghenie Chapels, che ha commissionato il lavoro a De Palo: «Grazie alla Fondazione e alla scuola Piano focale - spiega il direttore della fotografia - abbiamo avviato un percorso con gli studenti. Abbiamo portato avanti varie lezioni all’interno della chiesa: abbiamo visto che il modo migliore per illuminarla era quello di restituire una atmosfera fatta sia di luce naturale, ottenuta con il ripristino delle vetrate - prosegue - e la notte, con un effetto luce canale che restituisse una atmosfera calda e intima per i fedeli che si avvicinavano alla chiesa».

Le luci utilizzate sono tutte led, così da poter ottenere il massimo dal risparmio energetico. «La luce è importante - sottolinea il presidente della Fondazione, Alessandra Borghese - soprattutto in una chiesa non è facile trovare la giusta luce. In questo modo - ha continuato - riusciamo a mettere bene in risalto le opere di Adrian e l’antica quadreria». Il progetto è nato la scorsa primavera, quando dopo vari concerti con i ragazzi del conservatorio, Borghese si è resa conto che la luce non riusciva a mescolarsi e riflettere in toto l’atmosfera.

«Questa prossima stagione invece - continua Borghese - avremo dei concerti a lume di candela: non saranno candele vere, ma con la luce che abbiamo realizzato sarà praticamente lo stesso. Si creerà una atmosfera di riflessione, un momento di evasione dalla realtà».

nel video le interviste a Gabriele De Palo, direttore della fotografia; Alessandra Borghese, presidente della Fondazione Ghenie Chapels

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