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Palermo, nuovo Visitor center allo Steri: biglietteria e bookshop di standard europei

La visita al complesso monumentale dello Steri a Palermo partirà dal suo front office, che è qualcosa di più di una semplice biglietteria o un bookshop. Il nuovo Visitor center di palazzo Chiaromonte, appena inaugurato, è la realizzazione tangibile di un successo inarrestabile: dalla sua riapertura l’1 aprile dello scorso anno: in soli otto mesi, l’hosterium magnum voluto da Manfredi I Chiaromonte e oggi sede del Rettorato dell’Università di Palermo, ha contato 30mila visitatori. Ora si è pronti per un ulteriore passo che renderà lo Steri sempre più internazionale anche nei servizi rivolti al pubblico.

Nelle sale che furono protagoniste della rilettura architettonica di Carlo Scarpa, nasce un front-office e biglietteria con annesso bookshop: pubblicazioni e guide dedicate, prodotte, anche, dal Sistema Museale e da Unipapress, volumi di storia e arte; un focus sugli scatti del giornalista Giuseppe Quatriglio (che scorrono su un monitor) che a fine anni ’60 documentò per primo gli ambienti con i graffiti dei prigionieri della Santa Inquisizione.

E due linee diverse di merchandising, una dedicata allo Steri e un’altra alla Vucciria di Renato Guttuso, visibile a pochi passi; e prima protagonista del percorso di visita del complesso monumentale, che comprende la Sala dei baroni con il soffitto trecentesco (visibile tramite smARTable), le carceri con i graffiti dei prigionieri della Santa Inquisizione (visita arricchita da una App dedicata), la quadreria della Regia Università, un percorso attraverso le collezioni dell’Università.

«E’ un progetto complesso che nasce dalla sinergia tra pubblico e privato e permetterà di accrescere la reputazione internazionale dello Steri - dice il rettore Massimo Midiri - Ma il visitor center è stata anche una vera e propria palestra per i nostri ragazzi che hanno collaborato alla nascita degli arredi e alle visite guidate. Lo Steri prima di essere un sito monumentale, è la sede del Rettorato quindi il cuore della cultura della città».

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