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A Palermo l'addio a Simone Gnoffo, morto nell'incidente a Monte Pellegrino: «Non ci sono parole per riempire il vuoto di una vita»

La chiesa Maria Santissima Madre della Misericordia, in via Liguria, gremita per il funerale del diciottenne

Le lacrime non si fermano e il dolore è grande, insopportabile. Attorno alla bara del diciottenne palermitano Simone Gnoffo, oggi (3 giugno) ci sono tutti: i genitori che gli hanno dato la vita, la sorella cresciuta con lui, ci sono i nonni che alla loro età hanno conosciuto il buio della disperazione. Ci sono gli amici senza più sorrisi e i compagni che oggi non sono andati a scuola. Adesso dovranno imparare a vivere senza Simone che se ne è andato per sempre dopo quel maledetto incidente in moto venerdì in via Bonanno, verso Monte Pellegrino.

La chiesa Maria Santissima Madre della Misericordia, in via Liguria, è colma fino all’inverosimile. Ci sono tanti ragazzi, gli studenti del Pareto Einaudi e non solo della classe IV B che frequentava Simone. Ci sono i ragazzi del liceo Ernesto Basile, studenti dell’insegnante Anna Cusimano, la mamma di Simone. Ci sono anche ragazzi che il liceo lo hanno finito ma il ricordo della loro amata prof è ancora grande e vogliono starle accanto.

In prima fila oltre a mamma Anna, ci sono papà Mimmo, la sorella Sofia e i nonni. C’è Samuele Ferla, il migliore amico di Simone che è stato con lui in ospedale negli ultimi momenti di vita, prima di spirare. Si abbracciano con i genitori e piangono guardando la sua foto sopra alla bara. Oltre ai fiori, sulla cassa in legno ci sono anche il casco, una felpa e i guanti da moto di Simone che voleranno con lui da qualche altra parte.

«Dinanzi alla morte l’unica cosa che ci sembra naturale è piangere e gridare anche contro Dio ma Lui non vuole la morte dei peccatori figuriamoci la morte dei figli – dice padre Giuseppe Bruno durante l’omelia -. Simone andrà al cimitero. La parola cimitero significa dormitorio, perché Simone è in attesa di essere risvegliato. Non è possibile che il suo corpo resti nella tomba perché attraverso di lui è passato l’amore, quello dei suoi genitori, dei suoi amici, di tutti voi che siete qui. L’amore è l’unica cosa che non si dice a parole, si fa. Passa attraverso i baci e gli abbracci. Gesù dice: "Chiunque crede in me anche se muore vive". Simone sarà stato contento di fare questo passaggio, avendo accanto il suo migliore amico, Samuele. Non ci sono parole che possano riempire il vuoto di una vita che poteva creare un mondo e non ci provo neanch’io. La morte è un incidente di percorso che dovremo affrontare tutti e dobbiamo ricordarci che i nostri giorni sono contati».

Al termine della messa, in tanti salgono sull’ambone per parlare per l’ultima volta con Simone. «Caro angelo hai lasciato un vuoto in tutti noi. Pregheremo per te e non ti dimenticheremo mai. I tuoi prof», dicono gli insegnanti Alessandro Picone e Daniela Prestana. Riccardo parla a Mimmo, il papà di Simone: «Non si deve sentire in colpa per avergli comprato la moto. Era la sua più grande passione. Lo ha reso felice». La salma di Simone, all’uscita della chiesa, viene accolta da un grande applauso, i rombi dei motociclisti, suoi amici, e da tanti palloncini bianchi e verdi che si innalzano in cielo per abbracciare il ragazzo bellissimo dai capelli biondi che tutti continueranno ad amare.

nel video le interviste a: Sofia Buttacavoli, Salvo Cona, Antonino Marino, Maria Grazia Guercia, Riccardo Arcoleo

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