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Palermo, accordi con cosa nostra per trovare lavoro agli ex Pip: le rivelazioni del collaboratore su Mimmo Russo

Lo si legge nell'ordinanza odierna, con l'operazione che ha portato all'arresto dell'ex consigliere comunale di Palermo

Mimmo Russo

Mimmo Russo si sarebbe occupato anche di trovare lavoro anche agli Ex Pip, secondo le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, Salvatore Giordano, detto «Toto u pisciaolu». Lo si legge nell'ordinanza odierna, con l'operazione che ha portato all'arresto dell'ex consigliere comunale di Palermo.

Nel verbale di interrogatorio, che risale a marzo del 2010, Giordano ha confermato che Russo si occupava di trovare posti di lavoro agli ex Pip dei vari quartieri di Palermo, attraverso delle società cooperative, confermando che questi posti di lavoro venivano usati come merce di scambio per ottenere voti, anche prendendo accordi in tal senso con soggetti mafiosi. Secondo il collaboratore Russo non aveva sempre mantenuto le sue promesse, ma aveva procurato posti di lavoro, persino a mafiosi di vertice.

Nel definire i rapporti tra Russo e cosa nostra, anche Giordano ha evidenzito che essi erano alimentati dal rapporto di parentela del politico con Franco Russo, detto Diabolik. Non solo: l'ex consigliere comunale, si legge nell'ordinanza, «interaggiva con tutte le articolazioni mafiose della città, aprendo dei Caf-Patronato in piu quartieri, che usava come base operativa». Allo Zen, in particolare, Russo aveva intrecciato rapporti tali da avere creato un ufficio all'interno di quella borgata che usava anche come sede elettorale.

Il collaboratore ha anche riferito che Russo prometteva nei vari quartieri che avrebbe fatto pervenire fondi pubblici per ii finanziamento delle feste rionali, facendosi dare in cambio la promessa di voti per se o per altri candidati, prendendo accordi direttamente con i mafiosi che organizzavano queste feste.

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