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La strage di Altavilla, Barreca accusa: «Mia figlia plagiata e intontita da Massimo e Sabrina»

«Era sempre insieme a loro e dormiva abbracciata alla coppia», ha confidato al suo avvocato il padre della diciassettenne

Imbambolato, forse drogato, anche se non mostrerebbe nessun segno di pentimento per quello che è accaduto. Sarebbe stata succube anche l’unica sopravvissuta, la figlia diciassettenne – arrestata anche lei come il padre - probabilmente plagiata e perfino intontita da qualche farmaco, somministrato dai due «fratelli di Dio» che l’avrebbero abbracciata e tenuta vicino a loro mentre seviziano e uccidevano moglie e figli. La ragazzina sarà di nuovo interrogata dal giudice dei minori, Nicola Aiello. Riaffiora qualche ricordo nella mente di Giovanni Barreca, che, per la prima volta, ha puntato il dito contro Massimo Carandente e Sabrina Fina, accusati di essere gli ispiratori e di avere attivamente partecipato assieme a lui alla strage di Altavilla Milicia.

Al suo avvocato Giancarlo Barracato, che ieri mattina lo ha incontrato in carcere ai Pagliarelli di Palermo, il muratore ha raccontato che «la ragazza è stata in qualche maniera coinvolta da Massimo e Sabrina, era sempre insieme a loro e dormiva abbracciata alla coppia», avrebbe confidato al suo difensore. Barreca, in altre dichiarazioni, avrebbe anche smontato la versione dei due amici che hanno affermato di essere innocenti: alternando momenti di lucidità a pensieri confusi, ha confessato che li avrebbe accompagnati alla stazione ferroviaria dopo il massacro e poi avrebbe telefonato ai carabinieri per consegnarsi.

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