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Barreca, il giorno della verità sulla strage di Altavilla

Il muratore incontra il suo legale: «Speriamo esca dai deliri e dica cosa è successo». E sarebbero pronti ad un faccia a faccia i due predicatori coinvolti nel triplice omicidio

Giovanni Barreca e Antonella Salamone

L’appuntamento al carcere dei Pagliarelli tra Giovanni Barreca e il suo avvocato, Giancarlo Barracato, è fissato per stamattina. Il nuovo colloquio dovrebbe servire al legale per capire se il presunto autore della strage di Altavilla Milicia è pronto a raccontare la sua versione, dopo essere precipitato in una sorta di delirio mistico che ha reso impossibile qualsiasi possibilità di interagire con lui. Solo per un momento aveva abbandonato il suo stato confusionale per chiedere dov’era la figlia ma quando gli è stato risposto che anche lei era finita in cella perché ritenuta complice negli omicidi, aveva cambiato discorso continuando a ripetere la litania della presenza del demonio che lo avrebbe costretto a compiere la strage.

«Ho incontrato una persona che non è consapevole della sua condizione, speriamo che ora sia più lucido, altrimenti sarà difficile elaborare una strategia difensiva», ha spiegato l’avvocato Barracato che starebbe valutando l’ipotesi di chiedere una perizia psichiatrica nel caso in cui le condizioni psicologiche di Barreca fossero le stesse di una settimana fa. Qualche dubbio però resta: si tratta di farneticazioni reali, frutto del suo fanatismo religioso – così come crede il difensore - oppure i vaneggiamenti nascondono il disperato tentativo di proteggere la figlia, ossessionata alla stregua del padre dalla necessità di purificare la casa e liberare i suoi familiari dalla fantomatica possessione del diavolo?

Ma, dietro a questa incredibile tragedia, potrebbero celarsi altre verità inconfessabili finora non ancora venute alla luce. Domani l’avvocato Marco Rocca potrebbe sentire telefonicamente Massimo Carandente e Sabrina Fina, la coppia «diabolica» in isolamento nel carcere di Pagliarelli: da loro dovrà ricevere il via libera per fissare il faccia a faccia davanti ai magistrati della Procura di Termini Imerese, a cui presentare una realtà alternativa rispetto a quella finora conosciuta.

Un servizio completo di Fabio Geraci sull'edizione di Palermo del Giornale di Sicilia in edicola oggi

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