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Il massacro di Altavilla, individuato il gruppo di adepti dei due predicatori social

I magistrati hanno i nomi del gruppo di preghiera frequentato da Massimo Carandente e Sabrina Fina. Nuovi dettagli dalle indagini: la figlia diciassettenne agli amici del fratello scriveva: "Qui tutto bene"

Palermo Strage ad Altavilla Milicia, Giovanni Barreca uccide la moglie e due figli e si consegna ai Carabinieri .Ph.Alessandro Fucarini.

Sarebbe stato individuato il gruppo religioso frequentato da Massimo Carandente e Sabrina Fina, i due fanatici religiosi che avrebbero aiutato il muratore Giovanni Barreca a sterminare moglie e figli durante un rito di purificazione dal demonio.

A setaccio cellulari e pc sequestrati

Gli inquirenti avrebbero i nomi dei «fedeli» che incontravano la coppia e che con i due si riunivano in preghiera. Gli adepti non sarebbero stati ancora interrogati. I militari attendono di analizzare il materiale contenuto nei cellulari e nei pc sequestrati ai tre indagati.

Col passare dei giorni le indagini svelano particolari nuovi sul ruolo della figlia 17enne di Barreca, che ha confessato di aver partecipato alle torture e agli omicidi dei familiari: la madre Antonella Salamone e i figli Kevin, 16 anni, ed Emanuel di 5.

La diciassettenne usava il telefono di Kevin

La ragazza, che è detenuta in un carcere minorile, avrebbe usato il telefonino del fratello maggiore per fingere con gli amici che in casa tutto fosse normale.
Nella villetta del palermitano invece si svolgevano i riti poi sfociati nelle violenze che hanno portato ai tre delitti.
«Il mio cliente riferisce di avere avuto il dovere di debellare il demonio. Non si rende neppure conto di stare in carcere. Ho incontrato una persona che non è consapevole della sua condizione. Ha come quadro costante davanti ai suoi occhi l’obiettivo raggiunto: avere sconfitto il diavolo. Ho difficoltà a pensare a una strategia difensiva. Non mi trovo mai davanti ad una persona lucida», ha detto il legale di Barreca dopo un colloquio in carcere col suo assistito.

Fina e Carandente: siamo andati lì solo per amicizia

«Ho incontrato i miei assistiti. Mi hanno fornito degli spunti investigativi e si deve ancora cercare di capire a fondo la vicenda. Respingono le accuse comunque», ha detto, invece, l’avvocato Marco Rocca che ha visto in carcere Sabrina Fina e Massimo Carandente. «Sono sconvolti tutti e due, molto provati da questa situazione come ovvio che sia», ha aggiunto. Al loro legale, subentrato ai primi nominati che hanno rinunciato all’incarico, i due hanno riferito di aver frequentato la casa di Barreca per amicizia. «Erano persone che si conoscevano - ha aggiunto l’avvocato - Si sono conosciuti sui social». La coppia ha ammesso di essere stata nella villetta. «Non sono andati lì per liberare la casa dai demoni. Sono andati lì per un rapporto di amicizia».

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