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La strage di Altavilla, i vicini palermitani di Sabrina Fina: «Aveva alle spalle storie di violenze in famiglia»

«Sappiamo che era stata adottata da piccola, aveva subito maltrattamenti dalla famiglia biologica. Ha dei segni sul collo di questo suo passato». La donna viveva a Sferracavallo con il compagno Massimo Carandente

Nella foto la palazzina nella quale abitava la coppia e, nel riquadro, Sabrina Fina

«Sappiamo chi è - racconta una residente - vive qui da sempre con i suoi genitori adottivi. Sappiamo che era stata adottata da piccola, aveva subito maltrattamenti dalla famiglia biologica. Ha dei segni sul collo di questo suo passato».

A Sferracavallo, borgata marinara di Palermo, Sabrina Fina è abbastanza nota, anche se ai più soltanto di vista. Li si è trasferita da piccola, dopo che a seguito di alcune violenze subite, raccontano alcuni residenti che conoscono la famiglia adottiva, è stata allontanata dalla famiglia biologica.  E li tuttora abitava con il compagno Massimo Carandente, in via dell’Arancio, fino a quando i carabinieri, l’altro ieri pomeriggio, sono andati a prelevarli con l’accusa di omicidio plurimo e soppressione di cadavere. La coppia è ritenuta complice della mattanza di Altavilla Milicia.

Il servizio completo di Davide Ferrara sul Giornale di Sicilia in edicola, nella foto la palazzina nella quale abitava la coppia e, nel riquadro, Sabrina Fina

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