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Raid alla Madre Teresa di Calcutta a Palermo, la preside: «Rubati strumenti musicali per 10 mila euro»

La dirigente scolastica: spariti computer, tablet, televisori, totalmente distrutta l’aula multimediale

Il lavoro di anni si è sgretolato in una notte. Rabbia e sgomento strisciano tra i corridoi dell’istituto comprensivo Madre Teresa di Calcutta in via Maqueda a Palermo, vandalizzato nella notte e ora alcune insegnanti fanno la conta dei danni con gli agenti della scientifica.

All’appello mancano una decina di computer, tablet, monitor e oltre 10 mila euro di strumenti musicali dati recentemente in concessione alla scuola. I locali dell’istituto sono sottosopra, feriti sotto i colpi di vandali e ladri che non hanno risparmiato nulla, come ha sottolineato la preside Rosaria Inguanta.

L’allarme è scattato questa mattina quando prima dell’apertura dei cancelli lo sguardo dei collaboratori scolastici si è posato sulla devastazione delle aule e dei corridoi. I malviventi sono entrati da una finestra sul retro, in vicolo Santa Rosalia, forzando quello che rappresenta a tutti gli effetti il tallone d’Achille della struttura: «Sono entrati da un’area della scuola che non viene ristrutturata di circa 15 anni - denuncia la dirigente - negli anni abbia provato a fare partire i lavori ma non ci sono mai stati i fondi. E dire che qui la Fai viene perché è un sito di interesse...».

L’area cui si riferisce la preside è il giardino interno dell’ex monastero. E lì c’è l’ingresso di uno dei rifugi antiaerei utilizzati dai civili durante la guerra. Insomma, niente lavori e la scuola è preda facile di abusi e vandalismi, che imperversano e flagellano il cento storico. «Abbiamo bisogno di prevenzione - attacca Antonio Nicolao, vice presidente della Prima Circoscrizione - noi continuiamo a segnalare agli organi competenti, ovvero le istituzioni, l’assenza di sicurezza. Spero che arrivino il prima possibile le attenzioni che il centro storico tutto merita».

A lanciare l’allarme è anche una insegnante dell’istituto, Ada Calanni Macchio, che denuncia il degrado che avvolge la scuola: «Da noi ci sono tantissimi ragazzini - sottolinea -, quello che chiediamo è più attenzione per le strade, per i vicoli. Ciò che troviamo ogni volta mette i brividi: bottiglie rotte, siringhe, di tutto e di più. Noi stasera non potremo chiudere la scuola, speriamo che ci sia un controllo del territorio. Chiediamo più attenzione e sicurezza, per favore».

Solidarietà dalla segretaria Pd del Circolo del Centro Storico David Sassoli e consigliera della Prima Circoscrizione, Tiziana Calabrese: "La scuola va difesa e sostenuta. Comprendiamo lo sconforto ma abbiamo il dovere di reagire in maniera corale. È necessario mettere insieme le forze e contrastare con percorsi educativi sociali, culturali e di legalità ogni atto vile e violento che purtroppo è sempre più frequente a Palermo".

Richieste di aiuto che si sommano alle tantissime, quotidiane voci di residenti e commercianti che invocano la presenza delle forze dell’ordine e delle istituzioni sul territorio, sempre più in mano al malaffare e terra di nessuno. Soltanto nelle ultime due settimane, sono stati tantissimi i casi di aggressione e furti che si sono registrati per le strade della città vecchia.

Sempre rimanendo nella zona della Stazione Centrale, un turista inglese è stato aggredito, picchiato e derubato due giorni fa. Il malvivente ha prima atterrato con violenza il povero visitatore e con gli ha strappato una collana d’oro. Le strade sembrano ormai un far west, dove scippi, aggressioni e furti possono avvenire a qualsiasi ora del giorno e neanche più le case sembrano così sicure. Ne sa qualcosa una residente di corso Tukory, che si è ritrovata in casa un giovane che le ha portato via due computer portatili, denaro contante, e foto di famiglia. La donna era tranquillamente andata in bagno per fare una doccia, quando il ragazzo si è arrampicato al secondo piano ed è entrato in casa.

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