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Desideri e speranza dei palermitani durante l'Acchianata: "Santa Rosalia ci dia salute e un po' di soldi"

Un rito popolare-religioso che si svolge da secoli, dopo che, nel 1624, la Santuzza salvò la città dalla peste

A piedi o scalzi, con gli amici di una vita o in famiglia, per i palermitani la notte tra il 3 e il 4 settembre significa una sola cosa: acchianata.

Già dalle 8 del mattino del 3 e fino alla notte del 4 settembre, i devoti si mettono in marcia per il pellegrinaggio lungo Monte Pellegrino, fino ad arrivare al Santuario di Santa Rosalia, la patrona della città. Un rito popolare-religioso che si svolge da secoli, dopo che, nel 1624, la Santuzza salvò Palermo dalla peste.

C'è chi viene dalla Zisa con moglie e figli al seguito: “Lo facciamo da sempre - racconta Salvatore Di Vincenzo - siamo molto devoti. Quest’anno chiediamo alla Santuzza la salute e un po’ di prosperità”

Chitarra e spartiti alla mano, tanti i giovani che si preparano alla fatica: “Faccio l'acchianata ogni anno da quando ero piccola - racconta Serena La Mantia - mi piace molto salire perché in questi giorni al Santuario si respira un’aria speciale”.

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