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Il poliziotto accerchiato e aggredito a Borgo Vecchio. Il sindacato: «Gli hanno stritolato un braccio, puniteli»

Les fa un appello dopo che 40 persone hanno picchiato un agente per liberare un uomo fermato dopo un inseguimento

Polizia al Borgo Vecchio (foto archivio)

«Volevano rubargli la pistola e ucciderlo, iniziamo ad indignarci anche per la violenza contro la polizia». A tenere viva l'attenzione sul grave fatto di violenza avvenuto quattro giorni fa nel quartiere Borgo Vecchio di Palermo, è Marco Pitti, segretario provinciale del sindacato di polizia Les (Libertà e sicurezza).

«Un collega è stato massacrato da una calca di persone che volevano impedire l'arresto di un pregiudicato straniero - ricorda Pitti -. Il collega, che ha ricevuto 40 giorni di prognosi, è stato buttato per terra, colpito con un cestino dei rifiuti, gli hanno stritolato un braccio e tentato di spezzare le dita di una mano, è stato preso a pugni in faccia e infine hanno anche tentato di sottrargli la pistola per ucciderlo. È vivo per miracolo grazie al nuovo cinturone in dotazione alla polizia che ha scongiurato un nuovo caso Trieste».

I fatti risalgono alla notte tra il 5 e 6 giugno scorsi, quando gli agenti che si trovavano di pattuglia in via Quintino Sella, intorno alle 2 hanno notato due persone a bordo di uno scooter. Alla vista della polizia, i due hanno cambiato repentinamente direzione di marcia dandosi alla fuga. Ne è nato un inseguimento tra le strade del Borgo vecchio, fino in largo Edoardo Alfano, nel cuore dell'antico quartiere di Palermo, dove il fuggitivo è stato bloccato a terra da un agente. Mentre il poliziotto si apprestava ad ammanettarlo, veniva però circondato e aggredito da una quarantina di persone. Calci, pugni, spintoni, torture, minacce e perfino il tentativo di rubargli la pistola in dotazione alle forze dell'ordine: violenza che ha consentito al fermato di fuggire via.

«La violenza nei confronti della polizia, anche se non fa notizia, - afferma Marco Pitti - possiamo assicurare che è arrivata a livelli inaccettabili. Coloro che hanno aggredito il collega sono per lo più pregiudicati. Bene ha fatto il questore a predisporre controlli ad alto impatto. Ci auguriamo sia solo l'inizio di un percorso di recupero per la comunità. A seguito di questi fatti gravissimi - continua il sindacalista - ci appelliamo al capo della polizia Vittorio Pisani affinché venga qui a Palermo a portare il messaggio che chi usa violenza contro un poliziotto non può farla franca. Stesso appello - conclude Pitti - lo rivolgiamo ai magistrati: punite i colpevoli, chi colpisce un poliziotto, colpisce lo Stato».

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