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La preside arrestata a Palermo, assemblea allo Zen: la lotta all'illegalità va avanti

La preside Daniela Lo Verde con una foto del giudice Falcone

Non può passare un messaggio negativo che faccia tornare indietro le lancette dell'orologio della lotta all'illegalità. La scuola è una istituzione dove si combatte ogni forma di sopraffazione e di devianza e questo concetto deve essere chiaro. Dopo l'arresto della dirigente scolastica della scuola Falcone allo Zen di Palermo, servono gesto di solidarietà e di vicinanza alla comunità educante.

Una delegazione di dirigenti scolastici, degli istituti aderenti alla Rete per la promozione della cultura antimafia nella scuola, sarà presente oggi mercoledì 26 aprile, alle ore 9.30 all'istituto comprensivo dello Zen per incontrare le famiglie degli alunni assieme al direttore dell'Ufficio scolastico regionale, Giuseppe Pierro e del dirigente scolastico Domenico Di Fatta.
«È un gesto di solidarietà e di vicinanza alla comunità educante, oltre che di sostegno al collega Di Fatta per il suo difficile lavoro. Vogliamo dare il messaggio forte: tutta la scuola palermitana, di ogni ordine e grado e di tutti i quartieri, si stringe attorno all'Istituto Giovanni Falcone. Un messaggio simbolico e, nello stesso tempo, molto concreto».

Giovedì 27 aprile intanto è fissato davanti al gip l’interrogatorio di garanzia di Daniela Lo Verde, la preside della scuola Falcone dello Zen di Palermo arrestata per corruzione e peculato. Anche gli altri due personaggi coinvolti nell’inchiesta della Procura europea, il vicepreside Daniele Agosta e la dipendente di un negozio di elettronica, Alessandra Conigliaro, come la Lo Verde ai domiciliari, verranno sentiti dal giudice  giovedì.

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