Una festa universitaria per gli auguri natalizi, piena di ventenni e trentenni, che per poco non è finita in tragedia, quando un vero e proprio «commando», composto da circa 100 persone, non è entrato (con la forza) in discoteca. Con tanto di rissa e di spari. Quello che è successo alla discoteca Mob di Villagrazia di Carini nella notte tra il 23 e il 24 dicembre è quello che succede spesso, troppo spesso, nei grossi locali palermitani. Gente che non vuole pagare il biglietto e che entra in grossi gruppi, ai quali è praticamente impossibile dire di no. «E come potremmo? - spiega Vincenzo Grasso, uno dei titolari del Mob e presidente di Silb Confcommercio Palermo -. Abbiamo la vigilanza privata, i buttafuori, ma sono troppi e il pericolo è enorme. Entrano semplicemente con la forza e non sempre si riesce a fermali».
Oltre al danno, per il Mob, è arrivata anche la beffa, visto che il questore della provincia di Palermo, Leopoldo Laricchia, ha disposto, la sospensione della licenza per la discoteca per 30 giorni, dopo che i carabinieri avevano già sequestrato l'impianto, immediatamente dopo i fatti, per potere condurre al meglio le indagini.
«Questo vuol dire niente Capodanno, niente feste, addio incassi in giorni dove di norme si balla e ci si diverte - continua Grasso -. Da noi lavorano più di 100 persone che ci chiedono informazioni, quando riprenderemo a lavorare, ma visti anche i giorni non è facilissimo ricevere informazioni. Ci è stata notificata la chiusura ma vogliamo vedere se riusciamo a fare qualcosa perché noi siamo parte lesa. Intanto, quattro anni dopo l'ultimo Capodanno, anche stavolta rimarremo chiusi. Ora comunque le istituzioni ci devono dare una mano perché la situazione è grave, non è certo la prima volta che succede».
Il provvedimento di chiusura è stato emesso dopo la rissa, durante la quale sono stati esplosi alcuni colpi di arma da fuoco in direzione del soffitto, senza ferire nessuno. Il questore ha applicato l’articolo 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. Il provvedimento, che ha sancito la temporanea chiusura dell’esercizio, è stato istruito dalla divisione di polizia amministrativa e sociale della questura. I trenta giorni di chiusura per il Mob Disco Thatre decorrono dalla cessazione degli effetti del sequestro penale. Il locale, infatti, immediatamente dopo i fatti di venerdì notte è stato posso sotto sequestro anche per permettere ai carabinieri di svolgere le indagini e rintracciare i bossoli dei colpi sparati. La sospensione della licenza, spiega la nota della polizia, «ha natura preminentemente precauzionale e mira a scongiurare il ripetersi di eventi pregiudizievole per l’ordine la sicurezza pubblica a prescindere dall’accertamento delle responsabilità in merito ai fatti accaduti».
L'indagine dei carabinieri ha portato al fermo di un giovane diciottenne, Manuel Catalano, 18 anni, residente nel quartiere Zen di Palermo, accusato di avere esploso i colpi, e alla denuncia di altre due persone. Una di loro è un buttafuori in servizio alla discoteca, accusato di avere cercato di nascondere i bossoli dei colpi sparati. Un altro giovane avrebbe fatto dichiarazioni discordanti per cercare di non fare individuare il ragazzo che ha sparato. Catalano si trova in carcere in attesa dell’udienza di convalida, è accusato di tentato omicidio e porto abusivo d’armi. Nessuno è rimasto ferito, ed è davvero un miracolo.
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