Una lite in un lido, poi lo scontro sarebbe andato avanti per strada fino all'aggressione che ha portato alla morte di Vincenzo Trovato, 22 anni, nato negli Usa, ma residente a Trappeto. Il giovane è deceduto per dissanguamento a Balestrate dopo un colpo subito a una gamba che gli avrebbe tranciato l'arteria femorale.
L'autore dell'aggressione, fermato già ieri mattina, sarebbe Gianvito Italiano, di Castelvetrano ma residente a San Donato Milanese, individuato dopo una verifica delle immagini delle telecamere ma anche dopo le testimonianze delle persone presenti sul posto, alcuni dei quali amici di Vincenzo Trovato. Il gip di Palermo si è riservato di convalidare il fermo.
Tutta da chiarire ancora la dinamica dei fatti, tanto che questa mattina i carabinieri hanno provato a ricostruire l'accaduto girando per i lidi e i chioschi di Balestrate, ascoltando la gente e gli amici della vittima presenti quella sera. L'aggressione sarebbe avvenuta al culmine di una lite iniziata fra i due all'interno di uno dei lidi del lungomare di Balestrate e continuata poi all'esterno. Ma c'è chi parla di una rissa che avrebbe coinvolto anche altre persone e nella quale Vincenzo Trovato e il suo aggressore sarebbero stati i principali contendenti.
Da chiarire se Trovato sia stato colpito con una bottiglia rotta o con un coltello, anche perchè non è stata rinvenuta l'arma del delitto.
Il trentenne fermato fu testimone di un omicidio
Nel recente passato di Gianvito Italiano c'è un altro delitto, del quale è stato testimone. Poco meno di 2 anni fa infatti, come lui stesso ha raccontato agli inquirenti, ha assistito all'omicidio del trentatreenne Vincenzo Favoroso, detto Takatà, ex calciatore e ultras della Folgore di Castelvetrano.
Italiano era amico della vittima e ha dichiarato, subito dopo il delitto avvenuto il 26 novembre del 2020, di avere assistito al momento nel quale fu assassinato con un fucile a canne mozze da Gaspare Favara, successivamente arrestato per l'omicidio. «Ho visto con i miei occhi come lo ha ucciso e non lo dimenticherò mai», aveva dichiarato, definendosi il migliore amico della vittima.
Favoroso, 33 anni, era stato ucciso all’interno di una abitazione di via Mazzini a Castelvetrano, dove un gruppo di amici si riuniva abitualmente per giocare a carte. Il cadavere dell'uomo fu poi abbandonato in aperta campagna.
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