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Palermo, la madre di Mario Biondo: "Gli abbiamo dato dignità, ma ora chiederemo aiuto alla Farnesina"

«Non ci fermeremo qui». Le parole di Santina D’Alessandro, la mamma del giovane Mario Biondo morto, o più precisamente ucciso 9 anni fa a Madrid, , come sostiene il Gip di Palermo, risuonano come un grido di battaglia. Che, se possibile, sembra ancor più veemente e si fa forte di una consapevolezza sempre avuta ma, oggi, acquisita a pieno.

«La nostra è una vittoria a metà - dice -. Un Gip che afferma che sia stato un omicidio è sicuramente un fatto importantissimo. Rimane l’amarezza per come si è agito in precedenza e per quello che non è stato fatto, con una Spagna oggettivamente poco collaborativa». Di fatti scrive il Gip: «Al momento del ritrovamento del cadavere, nell’immediatezza dei fatti, avrebbero dovuto essere svolte attività investigative (intercettazioni ambientali, telefoniche e acquisizioni di tabulati) che non sono tate svolte e che dato il tempo trascorso non avrebbero potute essere svolte dalle Autorità giudiziarie italiane». La domanda di Santina rimane sempre la stessa. Adesso, però, diventa più pesante. Chi ha ucciso Mario? «Finalmente abbiamo dato dignità a Mario. Mio figlio non si è ucciso, non ha fatto uso di droga né è morto durante un gioco erotico. Non sappiamo tutto, ma almeno gli abbiamo dato dignità».

Ora la famiglia Biondo chiede allo Stato italiano di dare immediato sostegno e impulso ad ogni più utile iniziativa processuale, tramite il canale doplomatico: «Chiederemo aiuto a tutti - afferma più sicura e pronta alla battaglia che mai - specialmente alla Farnesina e al ministero della Giustizia. Vogliamo che in Spagna venga aperto il fascicolo avente ad oggetto ‘’L’omicidio di Mario Biondo ‘’. Ci sono state tantissime contraddizioni in questa narrazione e alcuni testimoni hanno mentito - conclude la signora D’Alessandro - vogliamo che sia fatta giustizia».

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