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«Ti faccio compagnia con la macchina»: le ultime parole del ragazzo morto a Corleone

L'auto finita nella scarpata, nel riquadro Marco Puccio

«Ti faccio compagnia. Ti accompagno con la macchina». Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, sono state le ultime parole pronunciate da Marco Puccio, il diciassettenne che venerdì (15 luglio) ha perso la vita in un incidente automobilistico. Le avrebbe detto, al volo, ad un amico che si trovava a lavorare con lui in una proprietà della famiglia. Frasi veloci, storpiate dal rumore dei mezzi agricoli ancora accesi, dette al termine di una estenuante giornata di trebbiatura ad un amico che si trovava su di un trattore che non è riuscito prima a capire le intenzioni di Marco e poi a fermarlo. Una leggerezza o chi sa cosa sia passato per la testa a Marco Puccio, che alle 19,40 circa avrebbe messo in moto la Fiat Panda 4x4 dell’amico e avrebbe imboccato la Sp 75 in contrada Valanghe.

C’è ancora tanto da chiarire sulle motivazioni esatte che, venerdì sera intorno alle 19,40, hanno spinto il ragazzo di Corleone a mettere in moto la Fiat Panda finendo per ribaltarsi e perdendo la vita. Dalle prime ricostruzioni il giovane senza patente, sarebbe partito da Bicchinello, una contrada a valle del centro abitato, dove la famiglia di Marco ha dei terreni. Una volta in macchina, si sarebbe diretto nella parte alta del centro abitato. Arrivato in contrata Valanghe, sulla Sp 75, che si collega alla SS 118 avrebbe, però, perso il controllo della macchina ribaltandosi in una piccola scarpata. A nulla è servito purtroppo l’intervento della squadra speciale speleo-alpino-fluviale dei vigili del fuoco. I vigili hanno fatto il più in fretta possibile. ma per il ragazzo non c’era già più nulla da fare. Lo hanno trovato fuori dall’auto, senza vita.

La dinamica esatta dell’incidente sarà ricostruita dai carabinieri di Corleone. Saranno loro a fare luce sul secondo incidente mortale avvenuto nel giro di pochi mesi nella zona di Corleone e che ha riguardato ancora una volta un minore senza patente. A metà maggio a perdere la vita erano stati  la diciottenne Giulia Sorrentino e il sedicenne Rosario Leto. Sul veicolo coinvolto nell’incidente allora si trovavano altri due ragazzi, rimasti feriti.

Il sindaco di Corleone Nicolò Nicolosi esprime tutto il suo cordoglio alla famiglia di Marco Puccio. «Non sappiamo ancora la dinamica esatta. La morte di un ragazzo desta sempre amarezza. Assistiamo ad un fenomeno che si sta ripetendo sempre più frequentemente. Un eccesso che porta sempre a delle tragedie», dice il sindaco Nicolosi.

Anche gli amici lo ricordano sui social non riuscendo ancora a credere a quel che è successo: «È difficile fare i conti con la dura verità», scrive Alessandro Bianchino. «Persona umile, allegra e disponibile. Ciao amico mio, ci siamo conosciuti da piccoli e quei 5 anni di scuola mi hanno fatto capire che la tua bontà era immensa. Non ti dimenticherò mai. Ciao Marco fai buon viaggio», aggiunge il giovane amico. «Per me sarai per sempre il mio angelo più bello ti amo vita mia. Non è un addio ma un arrivederci», aggiunge Giovanna Grasso.

 

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