«È una mafia vecchia, ma che si rigenera con le attività del passato, che danno il segno della sua presenza sul territorio, e le iniziative economiche di nuovo slancio». Lo ha detto all’Agi il generale Rosario Castello, comandante della Legione Carabinieri Sicilia, riferendosi all’operazione contro il mandamento di Brancaccio-Ciaculli che martedì ha portato all’arresto di 31 persone a Palermo.
«La mafia - ha aggiunto - coniuga la tradizione con gli interessi criminali più recenti, e non rifugge dal percorrere quegli affari loschi del passato - come l’intermediazione nel mercato ortofrutticolo, nella distribuzione dell’acqua, nell’estorsione a tappeto per dare un segnale di controllo del territorio - e coniugare quest’attività con il riciclaggio degli investimenti, l’accaparramento delle imprese, il traffico di droga, le scommesse on line». «Questa operazione - ha sottolineato - è stata un lavoro di squadra: carabinieri, polizia di Stato, sotto l’egida della Dda», hanno dato vita a un «impegno corale, sinergico e condiviso contro la criminalità organizzata, e questo è un valore aggiunto che fa dello Stato un baluardo contro la mafia in Sicilia».
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