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L'inchiesta all'Ast, quegli autobus di seconda mano comprati in Israele senza bando

La sede Ast di via Ugo La Malfa, a Palermo (Foto Alessandro Fucarini)

Undici autobus comprati di seconda mano in Israele senza un bando pubblico e per "esigenze di urgenza". C'è anche questo nell'inchiesta della Procura di Palermo sull'Ast, l'azienda di trasporti della Regione Siciliana, che ha portato agli arresti domiciliari il direttore generale, Ugo Fiduccia e la sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio e il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno per altri 8 indagati che rispondono a vario titolo di corruzione, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, falsità ideologica in atto pubblico, frode nelle pubbliche forniture e truffa aggravata ai danni dello Stato.

"La trattativa è stata condotta da Fiduccia - si legge nell'ordinanza del gip - che si è recato in Israele, insieme ad un paio di dipendenti tra cui un meccanico forse catanese. La trattativa è stata condotta attraverso un intermediario perugino di nome Alessio Porzi", amministratore di fatto della società Porzimark srls di Cannara, in provincia di Perugia. "L'omissione - prosegue l'ordinanza - di una gara pubblica è stata giustificata attraverso esigenze di urgenza".

Una "urgenza" poi smontata nel corso delle indagini, visto che l'Ast è soggetta ad una pianificazione triennale e la necessità "improvvisa" di acquistare undici autobus in fretta e furia è apparsa abbastanza remota. Per non parlare del fatto che i mezzi per arrivare da Israele all'Italia, per la successiva immatricolazione e il disbrigo delle pratiche furono operativi dopo parecchi mesi.

Sulla vicenda gli investigatori hanno sentito anche il capo dell'Unità organizzativa e amministrativo-tecnica di Ast che ha specificato come "prima del 2015-2016, tutti gli acquisti avvenivano attraverso procedure di evidenza pubblica. Successivamente ciò non è avvenuto. Questo cambiamento è avvenuto con l'arrivo di Fiduccia che ha fatto effettuare ad Astra una serie di acquisti senza seguire le regole previste dalla legge".

Tra l'altro gli undici autobus acquistate in Israele sembra non abbiano avuto una grande riuscita dopo il loro arrivo in Sicilia: "Alcuni di questi mezzi acquistati in Israele - continua il dirigente parlando con gli investigatori - avevano dei problemi tecnici (alla centralina o all'impianto di condizionamento). Andando in giro per le varie sedie dell'Ast, ho sentito molte lamentele da parte dei colleghi".

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