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Omicidio alla Vucciria, la polizia rimuove striscioni e foto di Burgio: il questore vieta i funerali pubblici

Poster per Emanuele Burgio in via dei Cassari

Funerali pubblici vietati per Emanuele Burgio, il giovane 25enne ucciso lo scorso 31 maggio alla Vucciria di Palermo.

Per l'omicidio sono finiti in carcere Matteo, Domenico e Giovanni Battista Romano, per i quali il gip di Palermo Piergiorgio Morosini ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere.

In relazione all’omicidio del giovane, il questore di Palermo ha vietato la celebrazione del funerale in forma solenne e di ogni forma di pubblica commemorazione e ha ordinato il presidio massivo del territorio impiegando i reparti inquadrati. Ieri la polizia è intervenuta nel quartiere Ballarò, dov'è stata segnalata l’affissione da parte di alcuni residenti in Piazza Chiappara al Carmine di un lenzuolo e di diversi teli in plastica raffiguranti delle foto di Emanuele.

Le forze dell'ordine, coadiuvate dai vigili del fuoco, sono intervenute per rimuovere il lenzuolo e i teli, nonostante il disappunto manifestato dagli amici della vittima. È attualmente al vaglio il monitoraggio di telecamere presenti nella zona per verificare eventuali ulteriori manifestazioni che abbiano violato le prescrizioni per valutarne la rilevanza penale.

Sempre ieri alcuni giovani hanno schierato le proprie moto alla Vucciria, a Ballarò e in altre zone popolari, e con musica napoletana, manifesti, altarini e fuochi d’artificio, alzando foto con l’immagine della vittima «Resterai sempre nei nostri cuori» , hanno ricordato Emanuele.

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