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Omicidio alla Vucciria: musica, caroselli e fuochi d'artificio per Emanuele Burgio

Emanuele Burgio, con il padre Filippo

Musica napoletana a tutto volume la notte, caroselli di moto coi rumori rombanti delle marmitte, manifesti e altarini in onore di Emanuele Burgio, il 25enne ucciso alcuni giorni fa alla Vucciria dai Romano, a quanto pare per una discussione durata giorni, anche con pestaggi, dopo che con lo specchietto della sua Mercedes da 60 mila euro Burgio ha urtato il braccio di Giovanni Battista Romano.

Giovani hanno schierato le proprie moto alla Vucciria, a Ballarò e in altre zone popolari, e con musica napoletana e fuochi d’artificio, alzando foto con l’immagine della vittima «Resterai sempre nei nostri cuori» , hanno ricordato il giovane assassinato che, dicono in molti, era uno che «si sapeva far voler bene» anche se altri dicono che «usava troppo le mani». In un muro della Vucciria vicino ai locali dei parenti di Burgio sono stati affisse numerose foto del giovane tratte da Facebook.

Un grande poster campeggia davanti al locale gestito da alcuni parenti di Burgio. La vecchia e famosa trattoria Zia Pina - nonna del padre di Emanuele - è chiusa da oltre un anno. A far rispettare il coprifuoco sono intervenuti gli agenti del reparto operativo in tenuta antisommossa. La salma di Emanuele Burgio si trova ancora nel Policlinico in attesa della data per lo svolgimento dei funerali.

Intanto, è stata eseguita all'istituto di Medicina Legale del Policlinico l'autopsia sul corpo di Emanuele Burgio. Sono tre i colpi calibro nove che hanno raggiunto il giovane. Uno è stato fatale: ha colpito il cuore. La salma si trova ancora alla camera mortuaria dell'ospedale Policlinico.

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