Tre fermi a Palermo nella notte per l'omicidio di Emanuele Burgio, il 26enne ucciso domenica sera alla Vucciria. I tre sarebbero stati inchiodati dalle telecamere di alcuni dei tanti esercizi commerciali che si trovano tra i vicoli del quartiere, tra via dei Cassari e via dei Tintori, zona nevralgica della movida palermitana.
I fermati sono Matteo Romano, 39 anni; il fratello Domenico Romano, 49 anni; e il figlio di quest'ultimo Giovanni Battista Romano, 29 anni.
I fermi sono stati effettuati da parte degli uomini della Squadra Mobile diretta da Rodolfo Ruperti. Le indagini hanno accertato che l'omicidio sarebbe avvenuto dopo una lite scoppiata tra Burgio e i tre presunti assassini per futili motivi.
In particolare dalle indagini emerge che l’omicidio sia stato l'epilogo di un banale screzio fra Burgio e Giovanni Battista Romano, a quanto pare legato a un diverbio stradale. Quella contesa, che sembrava sopita, riesplodeva senza una ragione apparente tra i vicoli della Vucciria la notte di domenica, coinvolgendo più persone.
Al culmine della lite pare che Matteo Romano abbia impugnato una pistola e fatto fuoco contro Emanuele Burgio, che aveva tentato una fuga durata solo pochi metri. La vittima, ferita da più colpi di pistola, che lo avevano raggiunto al torace e alle spalle, venne subito trasportato in ospedale ma morì poco dopo il ricovero.
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