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La strage di Capaci 29 anni dopo, a Palermo il giorno del ricordo nei luoghi del riscatto civile

Il murales di Giovanni Falcone a pochi metri dall'aula bunker dell'Ucciardone

La memoria non si ferma. Neppure le restrizioni dovute al Covid sono un ostacolo al ricordo della strage di Capaci a distanza di 29 anni da quel 23 maggio.

La memoria riportata nei luoghi simbolici del riscatto civile è il filo conduttore delle iniziative che oggi si terranno a Palermo per non dimenticare Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta.

Il momento centrale delle manifestazioni è l'incontro alle 8:50, nell'aula bunker dell'Ucciardone dove si celebrò il maxiprocesso alla mafia, con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i ministri Patrizio Bianchi (Istruzione), Luciana Lamorgese (Interno), Marta Cartabia (Giustizia), Mara Carfagna (Sud e Coesione territoriale), e con il capo della polizia, Lamberto Giannini.

Il programma degli eventi però ha il suo prologo alle 8:10 dalla banchina del porto. Qui attraccava di solito la nave della legalità con gli studenti che poi sulle strade di Palermo ripercorrevano un ideale itinerario simbolico. A causa del Covid anche quest'anno si è dovuto rinunciare alla nave e al corteo. Ma il primo appuntamento resta il porto dove il ministro Patrizio Bianchi e Maria Falcone daranno il via a #PalermochiamaItalia, promossa dal ministero dell'Istruzione e dalla Fondazione Falcone. Tutte le iniziative, in diretta sui canali Rai, si ispireranno allo slogan #DicosaSiamoCapaci - storie di ordinario coraggio.

Dopo la cerimonia nel bunker alle 11, il ministro Bianchi visiterà l'istituto comprensivo Rita Borsellino. Poi inaugurerà "Spazi Capaci", un progetto di design sociale curato da Alessandro de Lisi che si propone di riconquistare gli spazi urbani attraverso le opere di alcuni artisti. Partendo da Palermo, compirà per tre anni un viaggio attraverso tutto il Paese per rioccupare i luoghi simbolo della lotta civile contro la mafia.

A dare il via all'iniziativa sono quattro opere. "La porta dei Giganti" di Andrea Buglisi, due enormi ritratti su parete di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino realizzati a pochi metri dall'aula bunker dell'Ucciardone. Sotto l'albero Falcone viene collocata "L'attesa", la statua di una giovane donna realizzata dall'artista trentino Peter Demetz che rappresenta l'attesa della città per la giustizia. Nel cortile dell'aula bunker viene allestita una colossale installazione di Velasco Vitali: "Branco", sculture di 54 cani a grandezza naturale. Il branco rappresenta la fame di potere criminale. A Brancaccio, infine, viene collocato un monumentale polittico urbano di Igor Scalisi Palminteri dal titolo "Roveto Ardente".
Ritrae tra l'altro don Pino Puglisi sacerdote ucciso dalla mafia e proclamato beato.

Alle 10:15 Mattarella, accompagnato dal capo della polizia Giannini, deporrà una corona d'alloro nell'Ufficio scorte della caserma Lungaro, presso la lapide che ricorda i Caduti degli attentati di Capaci e via D'Amelio. Subito dopo avrà luogo la cerimonia di disvelamento della teca contenente i resti della Fiat Croma, ormai conosciuta come "Quarto Savona 15", dal nome della sigla radio attribuita agli uomini della scorta di Giovanni Falcone. E proprio al Giardino "Quarto Savona 15", a Capaci, gli studenti di alcuni licei si esibiranno nel primo pomeriggio in un rap contest.

Alle 17,58, l'ora della strage, torna l'appuntamento all'albero Falcone, in via Notarbartolo, davanti all'edificio in cui abitava il magistrato. Qui sarà eseguito il 'Silenzio' in onore delle vittime. Nello stesso momento allo stadio Barbera, l'arbitro interromperà per un minuto la gara Palermo-Avellino per i play off di serie C. I giocatori si fermeranno e le panchine scatteranno in piedi per ricordare le vittime dell'eccidio.
Alle 19 padre Sergio Catalano guiderà la cerimonia religiosa a San Domenico, il Pantheon dei palermitani, dove Giovanni Falcone è sepolto.
Quest'anno viene ripresa infine un'altra iniziativa che nel passato ha accompagnato il ricordo della strage di Capaci e la rivolta civile dei palermitani: "Un lenzuolo contro la mafia".
Viene esposto nei luoghi più simbolici del Paese come il Colosseo di Roma. A Palermo è stato scelto il teatro Massimo.

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