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Violenza sessuale su una collega, medico specializzando a giudizio a Palermo

Un medico in una foto di archivio

Violenza tra specializzandi in Radiologia a Palermo: un giovane medico di 32 anni, originario di Favara, si trova agli arresti domiciliari dalla fine di agosto con l’accusa di avere abusato sessualmente di una sua collega del secondo anno di corso. La notizia si è appresa soltanto oggi.

L’uomo, che è all’ultimo anno alla scuola di specializzazione del Policlinico di Palermo, ha optato per il rito abbreviato e sarà giudicato dal gup Rosario Di Gioia nel marzo prossimo.

Secondo la ricostruzione del pm Giorgia Righi, del pool coordinato dal procuratore aggiunto Annamaria Picozzi, il medico il 5 agosto scorso, dopo una festa in piscina a cui avevano partecipato un gruppo di corsisti specializzandi in radiologia come lui, nel riaccompagnare a casa una collega più giovane, rimasto solo con lei in macchina, avrebbe cominciato a morderla, a baciarla e a toccarla violentemente nelle parti intime, procurandole lesioni giudicate guaribili in 9 giorni. Avrebbe poi desistito di fronte alla resistenza della ragazza, che si mise a urlare.

Il fatto venne denunciato e nel giro di pochi giorni la procura aveva chiesto e ottenuto l’arresto. I magistrati inquirenti avrebbero voluto per l’indagato il carcere, ma il gip Marcella Ferrara aveva ritenuto sufficienti i domiciliari.

Contro il medico si sono costituiti parte civile la vittima, assistita dall’avvocato Valentina Castellucci, e l’Ordine dei medici di Palermo, presieduto da Toti Amato e patrocinato dall’avvocato Mauro Torti.

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