La posizione di Marco Ricci si complica. Il gip oggi ha convalidato il fermo dell'uomo accusato di avere ucciso con un taglierino l'ex moglie, Anna Scavo, all'interno del negozio di Carini in cui la donna lavorava come commessa. Ma c'è un elemento in più che adesso viene fuori: sul luogo del delitto è stata trovata una siringa con dell'acido all'interno.
La sostanza, ha accertato il medico legale, era anche sul volto e all'interno della bocca della vittima. Circostanza che fa pensare che l'uomo abbia tentato di sfregiare la ex.
Il gip, su richiesta del procuratore aggiunto Annamaria Picozzi, ha convalidato il fermo dell'uomo, accusato di omicidio volontario, e ha disposto la custodia cautelare in carcere.
Ricci era stato fermato due giorni fa. Al delitto ha assistito il figlio quattordicenne della coppia che si era fatto accompagnare dal padre per incontrare la madre il giorno dell'omicidio. Sia il ragazzo che Ricci hanno raccontato che nel corso dell'incontro la donna aveva avuto una discussione col figlio e lo aveva aggredito col taglierino.
Il padre, secondo questa versione, sarebbe intervenuto in difesa del ragazzo, ferendo alla gola accidentalmente e uccidendo la ex moglie. La versione, anche alla luce dell'esame autoptico non convince gli inquirenti che hanno trasmesso il fascicolo alla procura dei minori perché valuti la posizione dell'adolescente. Nelle tasche del ragazzino, inoltre, sono stati trovati soldi e scontrini del negozio in cui la vittima lavorava: circostanza che fa pensare che si sia impossessato di quanto c'era nella cassa.
L'indagine è coordinata, oltre che dall'aggiunto, che è anche coassegnatario, dalle pm Maria Rosaria Perricone e Giulia Beux
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