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Ex Fonderia Basile, il curatore fallimentare apre all’accordo con Biagio Conte

PALERMO. «Una transazione è certamente possibile, ma non posso decidere io, deve farlo il giudice. Posso solo dire che mi dispiace, ma la lettera era un atto dovuto».

Parla il curatore fallimentare, l’avvocato Mario Bonello, che ha presentato alla missione di Biagio Conte una richiesta di pagamenti arretrati per un totale di 417 mila euro, per l’occupazione dei capannoni dell’ex fonderia Basile. E si intravede uno spiraglio in una vicenda complessa, intricata e che ha gettato nello sconforto il fondatore di un’opera sociale che ogni giorno dà ospitalità a mille uomini e donne, che avrebbero come alternativa la strada.

Il curatore del fallimento della storica fonderia si occupa da vent’anni di questa vicenda. L’ultimo atto era stato la vendita all’asta dei capannoni abbandonati e ricoperti di amianto a due imprenditori, Bonetti e Cannone, che se li erano aggiudicati per 164 mila euro.

Un passaggio che era apparso come un «tradimento» nei confronti della missione Speranza e carità, la cui sede di via Archirafi è attigua alla struttura industriale.

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