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Camera di Commercio, parte il dopo Helg per la successione

In pole ci sono tre vice. Di Liberto: «Prima lavoriamo a obiettivi comuni». Per la Camera di commercio il rischio di un commissario

PALERMO. Il dopo Helg è già scattato sia in Confcommercio che alla Camera di Commercio. In via Emerico Amari, dove ha sede il palazzone che ospita entrambe le associazioni, si intrecciano discussioni e alleanze per dare vita a nuovi vertici nel segno della discontinuità.

Crollati gli assetti con l’arresto del vecchio capo, uno che era capace a 80 anni di riuscire a prepararsi la strada per una nuova riconferma quanto meno alla guida dell’associazione dei commercianti (sarebbe stato il sesto mandato), i due enti si trovano faccia a faccia con un rinnovamento imposto dagli eventi più che perseguito, voluto e cercato. Circolano già alcuni nomi di possibili pretendenti alla carica.

 

Per lo statuto di Confcommercio, entro 90 giorni il facente funzioni, Luigi Genuardi, deve convocare l’assemblea per eleggere il nuovo presidente. Che però resterebbe in carica meno di sei mesi, visto che il prossimo novembre si dovranno svolgere comunque le elezioni per il rinnovo delle cariche. L’alternativa potrebbe essere quella delle dimissioni dei componenti di consiglio e giunta per andare così a elezioni anticipate ed eleggere tutti gli organismi con la prospettiva di un mandato intero davanti: ipotesi più accreditata.

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