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Il Palermo sorride in vista del Parma, Dionisi ha trovato solidità e fiducia

La vittoria contro l’Oxford ha confermato le ottime impressioni del periodo di ritiro. I rosanero adesso dovranno preparare il primo impegno ufficiale

Se il ritiro doveva servire a mandare un messaggio alla Serie B, la missione del Palermo è perfettamente riuscita: quattro vittorie in cinque amichevoli, un organico sempre più completo e soprattutto una difesa che sembra aver alzato il livello dopo le difficoltà della scorsa stagione. La controprova arriverà solo con i primi impegni ufficiali, in trasferta contro Parma in Coppa Italia (Stadio Tardini, domenica 11 agosto, ore 18.30) e Brescia in campionato (Stadio Rigamonti, venerdì 19 agosto, ore 20.30), ma Dionisi può certamente lasciare l’Inghilterra con la massima serenità.

Il tecnico ha lavorato per trasmettere ai rosa la propria idea di calcio e sistemare quei difetti che avevano costituito un limite nel 2023/24: benché il modulo scelto sia lo stesso su cui aveva puntato Corini dodici mesi fa, ovvero il 4-3-3, adesso il bilanciamento tra le fasi di gioco sembra più lineare così come la tenuta fisica e atletica nell’arco dei novanta minuti. Un anno fa il Palermo aveva vinto appena due amichevoli su cinque (con due pareggi e una sconfitta), stavolta i successi sono quattro con un solo ko: a rendere ancora più pesanti tali vittorie è da un lato lo spessore delle squadre affrontate (Monza e Leicester sono di categoria superiore), dall’altro la scioltezza con cui i rosa hanno gestito le situazioni di vantaggio, cosa che tante volte non è avvenuta nello scorso campionato.

Impressionante il dato sui gol incassati: appena uno in 450’, contro il Rapperswil. Un numero del genere è frutto di un’organizzazione difensiva che, a prescindere da chi gioca, concede il meno possibile agli avversari: merito della linea a quattro di Dionisi, ma anche di un centrocampo che partecipa attivamente alla fase di copertura e del supporto che gli esterni alti garantiscono a quelli bassi. A prendersi la copertina è però chi la porta l’ha protetta: acquistato a ridosso dell’arrivo a Livigno, Gomis ha subito mostrato leadership e sicurezza e nelle amichevoli ha salvato i rosa in più occasioni. L’ex Como e Rennes doveva fare da chioccia a Desplanches, ma nel momento in cui quest’ultimo ha visto protrarsi il suo infortunio, ne ha preso stabilmente il posto e ora punta a rimanere nell’undici titolare quantomeno nelle prime uscite ufficiali.

Un altro ottimo segnale che il tecnico porta con sé dal ritiro è la profondità di un organico che andrà comunque incontro a ulteriori modifiche: contro l’Oxford tutti i nuovi arrivati hanno avuto spazio (eccezion fatta per l’infortunato Di Bartolo), con Gomis, Nikolaou, Blin ed Henry dal primo minuto e Pierozzi subentrato nell’ultima mezz’ora. Da tutti loro Dionisi ha ottenuto risposte positive, così come da quei giocatori al momento in bilico tra un ruolo secondario e una cessione: Nedelcearu ha indossato per la prima volta la fascia di capitano e disputato una partita attenta e ordinata, Saric ha trovato un gol che può significare tanto sotto vari punti di vista, Buttaro ha confermato che quando c’è da sacrificarsi il suo apporto non manca mai e Graves ha mostrato ancora una volta di essere quel jolly difensivo di cui qualsiasi squadra con ambizioni di alta classifica ha bisogno.

Per quasi tutto il ritiro Dionisi ha dovuto fare a meno di pedine chiave come Segre, Desplanches e Ceccaroni (gli ultimi due impiegati sabato per la prima e unica volta in amichevole), ma nessuno sembra essersene accorto, visto l’ottimo lavoro di chi li ha rimpiazzati: tuttavia la loro assenza, che si unisce a quelle di Brunori contro il Leicester e Lucioni contro l’Oxford e agli stop in corso d’opera di Graves e Vasic nelle ultime partite, fa riemergere le vecchie preoccupazioni sugli infortuni, uno dei talloni d’Achille del Palermo nello scorso campionato. Per inseguire fino in fondo l’obiettivo Serie A sarà fondamentale poter contare su tutti gli effettivi in organico, anche eventualmente per dosare le energie ed evitare di arrivare stremati in certe fasi della stagione: il mercato verrà in soccorso, dando ulteriore profondità all’organico, ma non aver potuto contare in ritiro sui tre giocatori sopra citati è comunque un piccolo campanello d’allarme.

Ulteriori risposte si attendono poi dal comparto punte: Brunori ed Henry sono interpreti di assoluto livello, ma hanno realizzato appena un gol in due (ad opera del capitano contro la rappresentativa di Sondrio) e in generale sono apparsi poco coinvolti nella fase offensiva. Anche qui però c’è poco da preoccuparsi, perché la stagione sarà lunga e l’esperienza per ritagliarsi un ruolo di primo piano ai due attaccanti non manca.

Nella foto di Tullio Puglia l’esultanza del Palermo dopo la rete del 2-0 di Insigne contro l’Oxford

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