«Il Rapperswil è molto più avanti di noi dal punto di vista fisico, conoscevamo le difficoltà che avremmo incontrato. In questo momento tre settimane di condizione atletica in più fanno la differenza. Non è il risultato la cosa più importante. Non sono soddisfatto, ma me lo aspettavo: ovvio che abbiamo ampi margini di miglioramento di gioco e di valori in assoluto». È l’analisi dell’allenatore del Palermo Alessio Dionisi al termine della partita amichevole persa dalla sua squadra per 1-0 contro una formazione della terza serie svizzera.
«L’obiettivo finale si conquista a maggio - ha proseguito Dionisi -. Siamo a luglio, in piena costruzione della squadra, ci mancavano anche giocatori. Non sono soddisfatto, potevamo creare qualcosa in più e non concedere un gol banale, ma in questo momento ci sta. Percepisco preoccupazione o dubbi per il risultato dell’amichevole, ma ci interessava dare continuità al lavoro che stiamo facendo, sono amichevoli che servono per mettere minuti. Non andiamo dietro al risultato, la qualità dei giocatori migliora linee di passaggio, sono arrivati giocatori di qualità che ad oggi non possono fare nemmeno un minuto, serve tempo».
A proposito dei nuovi arrivati Dionisi è «contento, c’è una base e bisogna sempre alzare il livello anche della base del gruppo. Bisogna far arrivare giocatori bravi e determinati e con la voglia di giocare nel Palermo e questo vale già per chi è arrivato. Henry e Brunori insieme? Sono molto bravi e i bravi possono sempre giocare insieme, ma c’è sempre un equilibrio di squadra che va ricercato. L’obiettivo è migliorare quello che abbiamo fatto l’anno scorso, non partiamo da zero, c’è da costruire con ottimismo ed equilibrio. Sappiamo che non sarà facile. Ma non è la scalata dell’Everest».
Dionisi si aspettava una squadra più completa in questa fase. «La speranza c’era - ha ammesso - ma è anche l’ultima a morire. L’importante è che arrivino i giocatori giusti, non quando arrivano. Chi arriva deve alzare il livello. Spero che i nuovi arrivino il prima possibile, il mercato è lungo, ma il campionato non aspetta».
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