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Pierini guastafeste, il Venezia gela il Barbera: ora il Palermo avrà bisogno di due gol

I rosa sprecano le poche occasioni da gol, soprattutto con Lucioni nel primo tempo e Ranocchia nella ripresa. Poi un'incertezza regala all'attaccante ospite il gol che decide la gara

Pierini Palermo 20/05/2024: durante la partita dei Playoff di Serie B Palermo vs Venezia allo Stadio Renzo Barbera di Palermo(Foto Tullio Puglia)

La prudenza non ha pagato, ma la vittoria è un regalo eccessivo per un Venezia ordinato nel difendersi, eppure sempre tenuto a bada dal Palermo nelle sue proiezioni offensive. Poi l'imponderabile: Lucioni ha avuto paura di contrastare da vicino Pierini nell'azione del gol, probabilmente non immaginava il colpo di fionda improvviso e preciso dell'avversario. Sinistro a incrociare e Desplanches sorpreso.

Uno a zero per il Venezia al Barbera nell'andata della semifinale, il successo della squadra che ha chiuso il terzo posto il campionato - e che ora chiede ai play-off il terzo biglietto valido per la Serie A - ridimensiona le ambizioni dei rosa e manda a casa delusi i quasi 33 mila che hanno affollato lo stadio. Ma sul terreno di gioco la squadra che più ha avuto occasioni da gol è stata il Palermo. Non tante, ma le ha avute. E dunque al Penzo, venerdì 24 maggio, sarà il caso di andare per giocarsela, a viso aperto, con la volontà di fare i due gol in più che servono a ribaltare l'esito del doppio confronto. In caso di vittoria con una sola rete di scarto, infatti, passerebbe il turno il Venezia, forte della migliore posizione in classifica.

Facile non sarà, impossibile non è. Come non era impossibile vincere la gara di stasera. Mignani l'ha affrontata con un ritorno al 3-5-2, con Brunori e Soleri davanti, Ranocchia a centrocampo nel ruolo di mezzala sinistra, Gomes riportato al centro e Segre dall'altro lato. Sulle fasce confermati Diakité e Lund, in difesa la sorpresa di Nedelcearu in panchina, dopo la pausa per squalifica, e Marconi e Graves confermati dopo la bella prova di venerdì scorso.

C'è troppa prudenza nel Palermo, si vede subito che non è la stessa gara giocata contro la Sampdoria. La forza dell'avversario, il ricordo dello 0-3 subito due mesi fa, il pensiero a non compromettere l'esito di una sfida che si disputa in 180': chissà cosa ha frenato stasera l'undici di Mignani. Il Venezia in avvio prova a mettere un po' di pepe alla gara, ma Svoboda prima e Pohjanpalo dopo non riescono a insidiare la porta di Desplanches. Più pericoloso Soleri, dopo un'incursione di Gomes, ma il tiro viene deviato. E in corner si salva anche Graves su una bella incursione di Pierini.

Come spesso avviene, nella seconda parte del primo tempo, il Palermo comincia a carburare. La squadra di Mignani prende decisamente il sopravvento, fa girare bene la palla, riesce ad avvolgere il Venezia e a farlo arretrare. E quando al 26' Ranocchia impugna il pennello e disegna una curva che deposita il pallone sulla pelata di Lucioni, sembra arrivato il momento dell'1-0. Il difensore però non ha fortuna, la sua girata si spegne di poco a lato. È decisamente in porta poco dopo il siluro di sinistro di Diakité, ma per fortuna di Joronen il tiro è centrale e il portiere finlandese riesce così a negare al 23 rosanero la gioia del quarto gol consecutivo.

Il Palermo insiste, ma sui palloni messi al centro da Marconi (rasoterra da fondo campo) e Diakité (torre di testa) i difensori del Venezia arrivano prima. L'ultima occasione della prima frazione, però, non è del Palermo. È il frutto di una bella azione del Venezia, che libera al tiro Candela. Il suo sinistro non è irresistibile e Desplanches blocca a terra in sicurezza.

Nella ripresa il Palermo parte con veemenza e dopo nemmeno due minuti sul piede sinistro di Ranocchia piove una palla che aspetta solo di essere fiondata in rete. Il tiro dell'ex juventino è forte, ma non centra la porta. Una chance enorme, come poche ne capitano in un confronto così equilibrato. I rosa continuano a tessere le proprie trame, giocano meglio del Venezia, che rincula e si chiude con efficacia. Al 17' della ripresa succede però quello che non ti aspetti. Il solito Pierini in vena di scherzi (sarà il nome...) ha una palla al limite, potrebbe cercare un compagno, ma non lo fa. Immagina che Lucioni si aspetti un tentativo di dribbling, dato che gli lascia un metro di distanza. Quel metro decide il match, dato che Pierini decide di tirare e infila un terra-aria sulla sinistra di Desplanches che gela la caldissima serata di tutto il Barbera, compresi quei rozzi che hanno gettato in campo per tutto l'incontro i cartoncini della bellissima coreografia iniziale, rovinando la festa ancor più della vittoria degli ospiti.

Mignani però non può dedicarsi a loro e cerca di correre ai ripari per arrivare almeno al pareggio. Butta dentro Traorè e Di Mariano, quest'ultimo costretto a occupare la fascia sinistra al posto di Lund fermato da un infortunio. Poi entra anche Insigne. Il Palermo ci prova, ma il Venezia, un po' per la stanchezza, un po' perché la tensione sale, comincia a spezzettare il gioco. Sverko si fa male. Poi al 90' cede anche Desplanches, ma il terzo slot se ne è andato un attimo prima, con l'ingresso in campo di Di Francesco, e il portiere è costretto a restare al suo posto. Si arriva alla fine, quando il Venezia potrebbe persino beffare di nuovo il Palermo. Dembelé segna, ma Gytkaer era in fuorigioco. Niente di fatto, si resta sullo 0-1 fino al triplice fischio.

Il Palermo avrà bisogno di vincere con due gol di scarto a Venezia per andare in finale contro la vincente di Cremonese-Catanzaro (andata domani sera in Calabria) e continuare così a sperare nell'impresa. Difficile certo, ma non impossibile.

Palermo-Venezia 0-1

RETE: st 17' Pierini

PALERMO (3-5-2): Desplanches 6; Graves 6, Lucioni 5.5, Marconi 6.5; Diakité 6, Segre 6.5, Gomes 6.5 (29' st Insigne sv), Ranocchia 6.5 (45' st Di Francesco sv), Lund 6 (24' st Di Mariano 6); Brunori 6, Soleri 6 (24' st Traorè sv). In panchina: Pigliacelli, Stulac, Mancuso, Nedelcearu, Vasic, Buttaro, Aurelio, Henderson. Allenatore: Mignani 6

VENEZIA (3-5-2): Joronen 6; Idzes 6, Svoboda 6, Sverko 6 (38' st Dembelè sv); Candela 6, Busio 6, Tessmann 6.5, Andersen 6 (16' st sella 6), Bjarkason 6.5 (29' st Zampano 6); Pierini 7 (29' st Olivieri 6), Pohjanpalo 5.5 (38' st Gytkaer sv). In panchina: Bertinato, Grandi, Modolo, Jajalo, Cheryshev, Ullmann. Allenatore: Vanoli 6

ARBITRO: Giua di Olbia 5.5

NOTE: serata serena, terreno in buone condizioni. Spettatori. 32.752. Ammoniti: Lucioni, Vanoli (allenatore Venezia), Bjarkason, Idzes, Diakitè, Candela, Busio, Lella. Angoli: 9-3. Recupero: 1'; 6'

Nella foto di Tullio Puglia la gioia di Pierini dopo il gol

 

 

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