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Il Palermo cerca una vittoria contro il Parma per il morale: le probabili formazioni

Si resta con il 3-5-2. In difesa rientra Lucioni. Dubbio sulla destra fra Buttaro e Di Mariano

Dopo due pareggi di fila, Mignani cerca stasera (stadio Barbera, ore 20.30) contro la capolista Parma una vittoria… speciale. Non tanto per la classifica, ma per il valore morale che avrebbe. Una vittoria che consenta al Palermo di consolidare il sesto posto e possibilmente di recuperare qualcosa al Catanzaro, una vittoria che premi il lavoro di queste ultime due settimane, confermando i leggeri progressi sul piano del gioco, e che scaldi i cuori del popolo rosanero in vista dei probabili play-off.

Non sarà facile, perché il Palermo è ancora convalescente, la transizione del dopo-Corini non è facile, e perché mancherà ancora un giocatore importante come Ranocchia. Non sarà facile perché il Parma è forte, giovane e completo ogni ruolo; ha accusato un attimo di sbandamento perdendo in casa col Catanzaro ma s’è subito ripreso. Non sarà facile, infine, anche perché quest’anno il Barbera è terra di conquista a dispetto del sostegno del pubblico. Il Palermo non vince sul proprio campo dal 17 febbraio (col Como), in casa ha perso sei volte come poche squadre di questa categoria, vittima forse anche di se stesso, di quella frenesia che offusca le idee, complicando ogni cosa.

Per come s’è messa la classifica la partita vale più per la squadra di Pecchia, che vincendo oggi praticamente staccherebbe il biglietto per la Serie A, ma per rispetto delle leggi aritmetiche e della passione popolare il Palermo deve cercare di vincere tutte le cinque gare che mancano alla fine. Per chiudere nella migliore posizione possibile senza rimpianti. Bastano e avanzano quelli che si porta dietro. Vincere vuol dire migliorare la qualità del proprio gioco, dare seguito ai piccoli progressi che si sono visti contro Sampdoria e Cosenza, due partite in cui il Palermo pur non brillando non ha mai subito l’iniziativa avversaria. E durante le quali ha mostrato un calcio un po’ più manovriero.  Migliorare vuol dire anzitutto difendere meglio, perché snocciolando i numeri di Parma e Palermo è facile capire dove nascono i diciotto punti di differenza in classifica. Il Parma ha realizzato solo un gol in più del Palermo, ma ne ha subiti sedici in meno, pur praticando un calcio molto offensivo, con una punta e tre fantasisti.

Come abbiamo sostenuto già prima della gara di Cosenza, va capito se le modifiche nel modulo apportate da Mignani hanno dato serenità e compattezza alla squadra. E se soprattutto la squadra le ha accettate, fatte proprie, metabolizzate. Perché l’ultimo Palermo prima del cambio tecnico dava la sensazione di giocare meccanicamente e confusamente un calcio al quale non credeva più. Dunque, la difesa a 3, che oggi recupererà Lucioni in mezzo; le due punte (oggi Mancuso sembra ancora favorito su Soleri) e i tre interni di centrocampo. Uno dei quali a Cosenza è stato Di Francesco, il giocatore che con l’arrivo del nuovo tecnico ha dovuto completamente cambiare ruolo. Da attaccante a sinistra col compito di sfondare sull’esterno a mezzala col compito di inserirsi e di velocizzare il palleggio in mezzo al campo. Oggi, col Parma che gioca con due soli interni, l’ex del Lecce potrebbe avere qualche spazio in più e potrebbe giocare anche qualche metro più avanti. Insomma, un attaccante aggiunto all’occorrenza.

Il Palermo è dunque annunciato col 3-5-2, con qualche novità sulla linea mediana rispetto alla squadra schierata a Cosenza. Dovrebbe rientrare Segre, che prenderà il posto di Henderson, a destra dubbio tra Di Mariano e Buttaro. Il primo torna disponibile dopo la squalifica e contro la Sampdoria aveva fatto bene, il romano ha segnato a Cosenza ed ha caratteristiche più difensive. Giocatori diversi per una differente interpretazione del ruolo, considerata la forza degli esterni del Parma sarebbe comprensibile anche Buttaro ma la scelta sarà fatta dopo la rifinitura di questa mattina.

Più difficile l’impiego di Insigne o Aurelio, che con Mignani hanno avuto poco spazio. Per propri limiti ma anche per il ridotto tempo a disposizione avuto dal tecnico ligure. A cui oggi i fans rosanero chiedono di fare del Palermo una «squadra» in poche settimane, cancellando le incertezze degli ultimi mesi, con giocatori che non ha scelto lui e che ancora deve conoscere bene. Chissà, magari ci riesce pure, ma sarebbe davvero ingeneroso pretendere il «miracolo» a tutti i costi. Già presentarsi all’inizio dei play-off senza sconfitte, col morale alto, con l’autostima smarrita e con un modulo tattico ben accettato dalla squadra sarebbe un grande risultato. Da cui iniziare un altro… campionato.

Probabili formazioni

PALERMO (3-5-2): Pigliacelli; Diakite, Lucioni, Ceccaroni; Di Mariano, Segre, Gomes, Di Francesco, Lund; Mancuso, Brunori. All. Mignani

PARMA (4-2-3-1): Chichizola; Delprato, Osorio, Circati, Di Chiara; Estevez, Hernani; Man, Bernabé, Mihaila; Charpentier. All. Pecchia

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