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Con Coulibaly si vince sempre: il Palermo ha il suo talismano

Il senegalese mattatore contro il Brescia: oltre al gol decisivo, anche una partita tutta sostanza. Cinque volte in campo e altrettanti successi. Quando è mancato, solo guai

Da sorpresa ad assoluta conferma. Il Palermo, nel suo periodo più difficile, si aggrappa alle larghe spalle di Mamadou Coulibaly, punto di forza della squadra di Corini in un momento in cui mente e corpo sembrano avere bisogno di un po’ di tregua dopo un tour de force in cui i rosanero hanno paventato qualche difficoltà. E in questo vortice, a diventare protagonista è proprio il mediano con la casacca numero 80 che, tra l’altro, si sta dimostrando un vero e proprio talismano per la formazione rosanero visto che nelle 5 partite fin qui giocate, il Palermo ha sempre vinto. Dentro e fuori casa.

Arrivato in Sicilia nell’ultimo giorno di mercato, quasi a sorpresa e praticamente sul gong, il centrocampista senegalese ex Salernitana ha subito colpito per le sue doti fisiche, uniche nel centrocampo del Palermo e molto utili quando le partite necessitavano di muscoli e dinamismo. Tuttavia, da mercoledì sera il numero 80 del Palermo ha aggiunto a queste innegabili qualità anche quella dell’inserimento in area di rigore, con i giusti tempi e soprattutto con il necessario tempismo da navigato goleador e uomo della provvidenza per la causa rosanero.

Arrivato in un reparto completo e numeroso, Coulibaly ha dovuto attendere un po’ prima di potere mettere piede in campo e ottenere sufficiente considerazione da parte di Corini, anche in virtù del fatto che i compagni di centrocampo avevano iniziato alla grande il campionato e difficilmente il tecnico bresciano avrebbe cambiato le proprie pedine visto il trend positivo. Dopo qualche scampolo di match contro l’Ascoli, che comunque è servito per dare il cambio di passo alla mediana rosanero nel forcing finale premiato dalla rete di Mancuso (arrivata 8 minuti dopo il suo ingresso in campo), la vera chance per Coulibaly è arrivata in occasione della trasferta di Venezia, 25 giorni dopo la sua firma con la maglia del Palermo. Novanta minuti di sostanza e presenza che non hanno fatto altro che confermare le qualità dell’ex Salernitana, capace di fare scudo alla propria difesa e contemporaneamente trasformare le azioni da difensive a offensive grazie all’importante progressione che fa parte delle proprie caratteristiche. E alla fine, soprattutto, utili e sufficienti alla squadra per i tre punti portati a casa dalla trasferta lagunare.

La settimana dopo si torna al Barbera e Coulibaly torna a guardare dalla panchina l’inizio del match contro il Südtirol. Entrato a mezz’ora dalla fine sul risultato di 1-1, il senegalese ha cambiato l’inerzia dell’incontro e aiutato la propria squadra per un finale incalzante che ha portato alla rete di Aurelio e alla vittoria finale per 2-1. Poi, nella trasferta di Modena, nuovamente titolare, così come a Venezia, e altra partita maiuscola in mezzo al campo che, ormai non più casualmente, ha portato il Palermo a espugnare il Braglia e aver la meglio sul Modena, sconfitto 2-0.

E poi? E poi la sfortuna ha infierito sul forte fisico del mediano rosanero, costringendolo a fermarsi per una lesione al soleo che lo ha tenuto fuori dal terreno di gioco per tre settimane. Quasi come fosse una coincidenza, le tre partite saltate da Coulibaly sono quelle in cui il Palermo ha sofferto di più, sia in termini di gioco ma soprattutto di risultati: pareggio interno contro lo Spezia e le due sconfitte contro Lecco e Sampdoria.

Mercoledì il ritorno in campo dopo circa 20 giorni dall’infortunio e subito titolare accanto a Gomes e Stulac, in una posizione più avanzata che ha subito dato i suoi frutti: inserimento in area di rigore e colpo di testa per la rete dell’1-0. Gol e vittoria, quindi, per un elemento che può vantare 5 vittorie su 5 partite giocate, 15 punti su 15 conquistati. Basterà il talismano Coulibaly per avere la meglio contro il Cittadella? Intanto sarebbe meglio puntarci...

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