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Palermo, nell’intervallo suona la... sveglia: già tre gol nei primi 3’ della ripresa

Al rientro dagli spogliatoi arriva la sgommata: Henderson a segno col Modena, prima era toccato a Stulac e Ceccaroni

Se 6 degli ultimi 7 gol (e 11 dei 14 totali) sono arrivati nei secondi tempi, il merito è di un lavoro di carattere non solo tattico ma anche psicologico, che spinge la squadra ad alzare i giri al rientro dagli spogliatoi per dare alla partita un indirizzo preciso. Ma se tale indirizzo viene dato già nei primissimi minuti della ripresa, dai quali il Palermo ha già raccolto 3 reti, è evidente che l’obiettivo tracciato durante l’intervallo è colpire subito l’avversario per poi gestire in modo diverso il risultato.

Il 21,5% delle marcature dei rosa (3 su 14) è arrivato nei primi 180 secondi del secondo tempo: tornare in campo con un approccio tutt’altro che timido si è rivelato finora l’aspetto più importante per fare bottino pieno e, d’altronde, il Palermo è riuscito a vincere tutte le partite in cui è andato a segno. A trovare il gol in questa fase di partita sono stati Stulac contro la Feralpisalò (dopo 49’’), Ceccaroni contro il Südtirol (due minuti e mezzo) e Henderson contro il Modena (90’’). Le reti sono arrivate in situazioni di punteggio diverse: lo sloveno ha siglato il 2-0, l’ex Venezia ha avviato la rimonta poi completata da Aurelio e lo scozzese ha portato in vantaggio i rosa, che avevano chiuso il primo tempo in superiorità numerica senza però riuscire a concretizzare. All’appello mancano ancora gli attaccanti, ma vista la grande partecipazione di tutto il reparto alla fase realizzativa (gli unici all’asciutto sono gli infortunati Di Mariano e Valente) è plausibile che il loro momento possa arrivare presto.

A questa concretezza così tempestiva si contrappone però una successiva gestione della partita che alle volte ha lasciato scontento Corini, il quale dopo la vittoria con il Südtirol ha sottolineato come la squadra si fosse rilassata troppo dopo l’1-1 lasciando prendere campo all’avversario: uno scenario simile si è riproposto anche contro Feralpisalò e Modena, nel primo caso con un’occasione clamorosa mancata da Ceppitelli e nel secondo con un assalto abbastanza sterile, con l’unico pericolo arrivato dal destro sbilenco di Ponsi. Uno degli aspetti su cui potrebbe lavorare il tecnico durante la sosta è proprio il non allentare la presa dopo un gol, specialmente se a freddo dopo l’intervallo, in modo da non dare alcuna speranza all’avversario.

Quella di segnare tanto nei primi minuti della ripresa è una caratteristica che accomuna il Palermo attuale con quello della scorsa annata: in quel caso infatti le reti tra il 46’ e il 60’ furono 13 (su 49 totali, 26,5%), nessuna squadra in Serie B fu in grado di segnarne così tanti. Il massimo splendore di quest’approccio ai secondi tempi era arrivato proprio contro il Modena, tramortito da tre colpi in fila (Soleri, Verre e Aurelio) e ritrovatosi sotto 4-2 dopo aver chiuso la prima frazione avanti 1-2. In termini di gol subiti invece i rosa, seconda miglior difesa della Serie B alle spalle del Brescia, non sono ancora capitolati nel quarto d’ora iniziale della ripresa: un segnale che l’uno-due delle «rondinelle» il 19 maggio (Rodriguez al 9’ e Ayé all’11’), che gli consentì di agguantare il pareggio togliendo i play-off a Corini, è stato cancellato non solo in termini di risultati, ma anche di approccio alle singole fasi della partita.

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