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Retrocesse e... trappole, per il Palermo nelle prossime gare arriva la prova verità

Cinque partite in 21 giorni: s’inizia con lo Spezia, poi Lecco, Samp in trasferta, il recupero con il Brescia e il Cittadella

I rosa attorno ad Henderson dopo il gol a Modena (foto di Tullio Puglia)

Un rapido sguardo alla classifica e ai risultati delle ultime partite potrebbe indurre a pensare che il secondo tour de force stagionale possa essere più semplice per il Palermo, che sogna di presentarsi alla sosta di metà novembre guardando tutti dalla vetta; in realtà gli impegni per Brunori e compagni saranno tutt’altro che agevoli, sia perché per la prima volta avranno di fronte squadre provenienti dalla Serie A sia perché si tratta pur sempre di cinque partite in venti giorni.

Sotto quest’ultimo aspetto Corini è relativamente tranquillo: avere una panchina abbastanza lunga ed efficiente gli permette di dosare al meglio le energie dei singoli giocatori e adottare soluzioni diverse in base all’avversario. Il tecnico ha cambiato formazione di partenza in sette delle prime otto partite, dando continuità allo stesso undici solo tra Ascoli e Cosenza: il centrocampo è il reparto su cui si concentrano le maggiori modifiche, sia dall’inizio (a Venezia Corini ha cambiato l’intero terzetto rispetto alla sconfitta con i «lupi») sia a partita in corso (è successo contro Südtirol e Modena, anche se al Braglia il tecnico aveva chiuso la sfida con quattro mediani), mentre in attacco le ultime formazioni sono state condizionate da un susseguirsi di infortuni e in difesa l’unico vero ballottaggio è tra Aurelio e Lund sulla corsia mancina.

Il primo tour de force del campionato, anch’esso con cinque partite in tre settimane, è stato decisamente incoraggiante per il Palermo, che ha raccolto 12 punti sui 15 disponibili: lunedì prossimo con lo Spezia partirà il secondo assalto alla quarta vittoria consecutiva, di fronte a un avversario partito con grandi aspettative e ritrovatosi presto impantanato nei bassifondi della cadetteria. Alvini, tuttora a rischio, ha battuto solo la Feralpisalò e l’attacco, nonostante nomi altisonanti come Moro e Antonucci, ha lasciato il segno solo in tre delle prime otto partite, rimanendo a secco nelle altre cinque. Ciononostante lo Spezia, reduce da tre anni nel massimo campionato e retrocesso solo al termine dello spareggio con il Verona, sarà comunque un osso durissimo e lo stesso sarà la Sampdoria, nell’unica trasferta in programma (4 novembre) nei prossimi venti giorni: i blucerchiati sono partiti con una terribile striscia, tuttora aperta, di quattro sconfitte in casa, ma vengono da undici anni di Serie A e hanno un organico che non appena ingranerà promette di essere ostico per chiunque. In più, i doriani -oltre alla falsa partenza - scontano la penalizzazione di due punti. Pirlo, come Alvini, è tutt’altro che solido in panchina: l’idea della proprietà è dare tempo al suo progetto, a patto però di uscire il prima possibile dalle sabbie mobili della zona retrocessione.
I rosa non incontrano lo Spezia dal 2019 (2-2 al Barbera) e la Samp dal 2017 (1-1 sempre in casa): in entrambe le sfide partiranno leggermente favoriti per quanto, come sottolineato più volte in ritiro dai giocatori, le retrocesse restano comunque le prime candidate alla promozione. L’anno scorso Corini contro le squadre provenienti dalla Serie A, ovvero Genoa, Cagliari e Venezia, raccolse due vittorie e quattro sconfitte, queste ultime arrivate nelle tre trasferte e nel confronto interno con i lagunari: adesso il Palermo ha tutte le carte in regola per giocarsela alla pari con le nobili decadute (la sfida alla Cremonese, terza retrocessa, chiuderà il girone d’andata al Barbera il 26 dicembre), a patto di non sottovalutare nessuna sfida.

A proposito di impegni da non prendere sottogamba, tra Spezia e Sampdoria i rosa affronteranno un’altra new entry della Serie B come la matricola Lecco (29 ottobre), fresca di cambio in panchina dopo un inizio da un punto in sei gare: toccherà a Bonazzoli, subentrato al tecnico della promozione Foschi, provare a risollevare le sorti dei blucelesti, che di partite in programma in tre settimane ne hanno sei e prima del Palermo affronteranno altre due squadre in difficoltà come Ascoli e Pisa. Il ciclo di partite dei rosa si chiuderà con le sfide interne contro Brescia (8 novembre) e Cittadella (quattro giorni dopo), che rispetto alle avversarie precedenti hanno avuto un avvio di stagione più felice: con le «rondinelle», miglior difesa della cadetteria con 2 gol subiti (davanti proprio al Palermo con 4), dal Barbera arriverà una spinta ulteriore per cancellare dalla memoria collettiva il 2-2 che a maggio aveva tolto al Palermo la possibilità di giocarsi i play-off; i veneti, che nel secondo anno a guida Gorini si stanno confermando solidi e ordinati, sono in piena corsa per le zone nobili della Serie B e in trasferta hanno già messo i bastoni tra le ruote a Bari (pareggio), Sampdoria (vittoria) e Catanzaro (pareggio). Se il tour de force di inizio autunno era servito ai rosa per capire la loro reale dimensione, il prossimo deve essere quello della conferma: a spingerli ci sarà, come sempre, un popolo pieno di entusiasmo, che in casa come in trasferta accompagna i suoi beniamini nel sogno di tornare tutti insieme nel calcio che conta.

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