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È tornato il bomber che segna dalla panchina: Soleri si gode il primo gol in Serie B

Tutino e Soleri dopo il gol del 2-1 contro la Reggina (foto Puglia)

La rivincita della panchina è sempre Soleri, il solito Soleri. Basta un attimo di disattenzione della difesa avversaria e lui butta la palla in rete. È quello che è accaduto con la Reggina, domenica al Barbera. Un colpo di testa imparabile per il portiere amaranto Contini, col pallone che si è insaccato alla perfezione nel sette. Questo è Soleri, ormai il pubblico palermitano si è affezionato a lui e lui si è affezionato ai tifosi rosanero, che nel momento del suo gol hanno immediatamente urlato forte il suo cognome su invito dello speaker del Barbera.

L’attaccante cresciuto nel settore giovanile della Roma è un leader silenzioso. Un centravanti di «riserva» sì, ma di lusso. Perché quando entra può sempre esser decisivo per permettere al Palermo di portare a casa il risultato. Era seduto in panchina, guardando i suoi compagni lottare in campo contro una delle formazioni più attrezzate del campionato, quando Corini lo ha gettato in campo al 77’, al posto di un acciaccato Brunori, subito dopo il gol incassato a causa della sfortunata deviazione di Marconi che ha sorpreso Pigliacelli. A Soleri sono bastati - però - solo quattro minuti per non far rimpiangere al tecnico il suo bomber. Il cross di Mateju era di quelli che bisogna girare con tanta forza verso la porta per provare a far gol e lui lo ha fatto con tutta la grinta che aveva in corpo dando al pallone velocità, oltre che precisione. Un colpo di testa che ricorda un gol di Cavani contro il Torino nella stagione 2008-2009, nella stessa porta, su cross di Simplicio dalla destra. Lo ricorderà bene Eugenio Corini, che era in campo con la maglia del Toro.

Il pubblico lo ha immediatamente abbracciato a distanza, come fatto in altre dodici occasioni nello scorso campionato. Da quando è arrivato in Sicilia, infatti, Soleri ha segnato solo così, da subentrato nel secondo tempo, diventando uno dei giocatori più importanti per la promozione in Serie B, categoria nella quale domenica ha trovato la sua prima rete in carriera. L’uomo della provvidenza potrebbe dirsi, il bomber di scorta oppure il talismano. Ma non è così, Soleri è uno che la fortuna se la crea. Allenamenti a testa bassa, voglia di farsi notare dall’allenatore e quando viene chiamato in causa, anche per un solo spezzone di gara, dà tutto se stesso, senza risparmiare nemmeno una goccia di sudore.

«Edoardo merita questa soddisfazione», ha detto nel post gara con i calabresi Corini, che fin qui lo ha utilizzato quattordici volte, ma sempre per una manciata di minuti. Anche se il tecnico più volte ha sottolineato il suo spirito positivo e l’impegno durante la settimana. Il gol alla Cavani è il giusto premio per il lavoro fatto e meriterebbe anche più considerazione e spazio, ma davanti a lui c’è Brunori, il capocannoniere del campionato, come è stato lo scorso anno. A gennaio si era parlato di una sua possibile partenza per trovare più spazio, così non è stato. Adesso Soleri vuole giocarsi le sue carte in una città che in parte è diventata anche sua (guardare l’esultanza col pubblico al termine del match per credere).

Attaccamento alla maglia («Siamo il Palermo», ha scritto sui social pubblicando le foto della sua esultanza), unione col gruppo e legame con la piazza: tre elementi che fanno sì che Soleri soffra di meno in panchina. Lo dimostra la generosità con la quale gioca. Accetta il suo ruolo e sa che tipo di contributo può dare alla causa rosanero e al suo allenatore, che ha bisogno di giocatori come lui per invertire e cambiare le gare più complicate. Soleri è l’uomo giusto, nel posto giusto, al momento giusto. E chissà che questo gol non cambi anche il suo impiego, visto che ha dato dimostrazione di poter essere protagonista anche in questa categoria.

Come se non bastasse il gol, tra l’altro, è riuscito a conquistarsi anche un rigore, per lo schiaffo di Gagliolo. Peccato non sia stato trasformato da Tutino. L’importante, però, è aver portato a casa i tre punti e che Soleri abbia ricevuto un grande attestato di stima da parte di tutti: compagni, allenatore e tifosi. Il primo gol in Serie B è arrivato a 25 anni, ma Soleri è l’emblema di questo Palermo che rema nella stessa direzione. E Corini sa che la panchina è di nuovo calda, perché finalmente i subentrati si sono sbloccati. L’unico a riuscirci era stato Segre contro l’Ascoli all’andata, ora è toccato a Soleri e il tecnico ha un’arma in più.

 

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