Palermo-Parma, in programma domani pomeriggio alle 16.15 allo stadio Barbera, non è una semplice sfida di B fra due club blasonati che tante volte si sono incontrate negli ultimi anni in serie A. È la gara delle emozioni e dei ricordi, della prima volta del presidente ducale Krause, tifoso rosanero e con origini palermitane. Ma è soprattutto la gara del ritorno a Palermo di Franco Vazquez, indiscusso talento del calcio mondiale che proprio in rosanero creò le basi per una carriera importante in Europa, guadagnando le convocazioni prima della nazionale di Conte con cui giocò solo in amichevole (la madre è di Padova) e successivamente dell’Argentina di Scaloni.
Chissà quali emozioni e quali ricordi avrà il Mudo Vazquez al suo ingresso al Barbera, stadio che non calpesta da quel Palermo-Verona del maggio 2016, gara in cui aprì le marcature nella partita che poi regalò la storica salvezza ai rosanero. Fu lui, infatti, l’autore del gol che consentì ai rosanero la promozione nel 2014 e la salvezza nel 2016; ma non è solo per questo che è rimasto nei cuori della tifoseria palermitana.
Di poche parole, ha sempre fatto parlare il campo per lui e alcune giocate valevano il prezzo del biglietto. Memorabile il gol realizzato a Castellammare di Stabia, in serie B, quando con una naturalezza fuori dal comune, depositava da fuori area il pallone all’angolino, senza nemmeno forzare troppo il tiro. Ma è solo uno dei tanti esempi di giocate da campione che Vazquez ha saputo regalare agli appassionati di calcio di tutta Europa. Bravo il Parma a riportarlo in Italia, perché il Mudo con la sua classe sta tenendo a galla i ducali con gol e soprattutto assist.
Il Palermo aveva seguito il giovane in Argentina, rilevando poi il cartellino nel settembre del 2011 per circa 4 milioni e mezzo di euro. Arrivato a Palermo solo dopo Natale, Vazquez ha giocato 14 gare in serie A ma molte partendo dalla panchina. La dirigenza - i primi mesi - non era convinta e lo aveva mandato in prestito in Spagna al Rayo Vallecano, per giocare con maggiore continuità e crescere in un torneo europeo. Tornato al Palermo nell’agosto del 2013 (i rosanero nel frattempo erano retrocessi) trova pochissimo spazio, perché Gattuso - inizialmente - non aveva creduto in lui. Addirittura proponendo di non inserirlo nelle liste da presentare in Lega.
Subito dopo Vazquez gioca 2 gare con la primavera ma per sua fortuna Gattuso viene esonerato e chi lo sostituisce, Iachini, lo reintegra immediatamente. Da quel momento sarà un crescendo di prestazioni importanti, giocate da campione e amore per la città di Palermo dove stringe un forte legame col connazionale Dybala e l’anno successivo, col “picciriddu” passato alla Juve, con Gilardino. È il 2016 e la sua avventura in rosanero sta per terminare: viene ceduto al Siviglia per 15 milioni. Le casse rosanero hanno bisogno di denaro e Vazquez si trasferisce in Spagna dove firma un contratto di 4 anni.
A Siviglia gioca gare importanti, finali di Coppa di Spagna, Coppa del Re, Super Coppa Uefa e vince l’Europa League nel 2020. Nel 2021 gioca meno ed a giugno si fa sotto il Parma che lo acquista anche grazie alla presenza in panchina di Maresca, suo compagno al Palermo. Il resto è storia recente, storia di giocate da fuoriclasse anche con la maglia dei ducali. Sono 105 presenze con la maglia n.20 del Palermo, condite da 22 gol incluse le coppe, 18 marcature col Siviglia in 140 presenze ed a Parma, lo scorso anno 14 reti in 34 gare disputate. Non è un attaccante purosangue, eppure i suoi gol li ha sempre fatti.
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