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Dieci giorni per il nuovo Palermo, rivali stranieri per Mirri

Il forfait di Massimo Ferrero spiana la strada al duo Mirri-Sagramola sempre più vicino al nuovo Palermo e a convincere quindi Leoluca Orlando di avere i parametri idonei per far ripartire il calcio nel capoluogo.

Dario Mirri sta cercando di non sbilanciarsi molto, di rilasciare meno interviste e badare al concreto, ovvero pensare in tempi brevissimi a mettere giù innanzitutto le basi per il nuovo progetto a tinte rosanero. Squadra da primato, settore giovanile, collaborazione con altre società palermitane e un modus operandi che dovrà avere come nucleo sempre la “palermitanità”.

Mirri è molto carico e si è ovviamente portato avanti con il lavoro: starebbe pensando pure ad un giocatore rappresentativo e di esperienza che possa essere l’icona della rilancio del club di Viale del Fante. Un progetto a lungo termine che ha come primo grande obiettivo il ritorno in B, poi bisognerà trovare fondi e investitori per il ritorno nel grande calcio. La cadetteria, secondo il duo Mirri-Sagramola, potrebbe essere raggiunta con un investimento di circa 15 milioni di euro in tre anni.

Non solo loro, o meglio, non è una partita già vinta. Il “no” alla multiproprietà imposto da Orlando esclude presidenti come Lotito e Cairo – oltre ovviamente a Ferrero – ma non lascia fuori alcuni gruppi internazionali che proveranno a vincere il bando. Ci sarebbero in corsa un gruppo di Singapore, un fondo brasiliano e una holding statunitense con contatti già allacciati in Sicilia. Poi anche l’italo-americano Tony Di Piazza che però sembra essere molto distaccato dal gruppone in testa. La corsa è aperta ma nel giro di dieci giorni tutto sarà più limpido e chiaro.

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