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Palermo, dalla Cassazione "no" al sequestro da 50 milioni: ricorsi inammissibili

Maurizio Zamparini

La Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi della Procura di Palermo sul sequestro da 50 milioni nei confronti del club rosanero. Accolta quindi la richiesta del Procuratore generale che chiedeva il rigetto dell'istanza presentata dalla Procura del capoluogo siciliano.

Non è la prima volta che le richieste dei pm palermitani vengono respinte nell'ambito dell'inchiesta sui reati di riciclaggio e autoriciclaggio contestati all'ex patron rosanero Maurizio Zamparini. In prima battuta, infatti, il gip Fabrizio Anfuso aveva limitato a 1,2 milioni la consistenza del sequestro nelle casse del club di viale del Fante. In seguito, era poi arrivato il pronunciamento del Tribunale del Riesame che aveva ordinato la restituzione delle somme.

Già lo scorso 25 gennaio, inoltre, la Corte di Cassazione aveva dichiarato inammissibili due richieste avanzate dalla Procura palermitana che avevano ad oggetto il sequestro di beni nelle case del Palermo. Ed è su questo punto che i due legali del club, Antonino Gattuso ed Enrico Marzaduri, hanno costruito la loro linea difensiva oggi risultata vincente.

Complessivamente i ricorsi presentati dai sostituti procuratori Andrea Fusco, Dario Scaletta, Francesca Dessì e dall'aggiunto Salvatore De Luca erano sei, l'unico presentato dai difensori di Maurizio Zamparini riguardava la misura degli arresti domiciliari decisa dal tribunale del riesame a ottobre e confermata lo scorso 25 gennaio.

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