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Villa Sofia-Cervello, protesta a oltranza per gli operatori sociosanitari: «Spediti a casa ingiustamente»

Cresce la protesta degli operatori sociosanitari con contratto co.co.co. dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello di Palermo. Dopo la riunione tenutasi ieri che aveva dato ai 56 operatori sanitari speranze di stabilizzazione, questa mattina è arrivata la notizia che al 31 marzo non saranno più prorogati i contratti: «Dopo aver manifestato ieri pensavamo che l’assessore alla Salute avesse trovato un punto di incontro con la nostra azienda ospedaliera - racconta Giovanna Lo Porto -, invece abbiamo avuto l’amara scoperta di una delibera che conteneva la proroga fino al 30 giugno per coloro che si trovavano a tempo determinato, mentre noi al 31 marzo siamo licenziati».
Da quanto emerso da un confronto tra i lavoratori e il commissario straordinario dell’azienda ospedaliera Walter Messina (che però oggi non ha replicato alla protesta), la proroga non sarebbe possibile a causa della pianta organica, ovvero il documento che stabilisce quanti lavoratori Oss debbano esserci per ogni degente, non ancora aggiornata dopo oltre dieci anni.

Al momento, l’attuale coefficiente stabilisce che vi sia un operatore ogni 8 pazienti, quando l’eventuale aggiornamento dovrebbe prevederne 3 per ogni ammalato: «Durante l’incontro - spiega Sebastiano Cuffaro, operatore Oss - ci è stato detto che il problema è sempre legato all’assessorato, perché per portare avanti la nostra tipologia di contratto bisogna allargare la pianta organica e chi può mettere le mani sui coefficienti di impiego è proprio la Regione. Ci muoveremo - prosegue - affinché venga istituto un tavolo tecnico per aggiornare questi coefficienti e dare alle aziende la possibilità di ampliare le piante organiche». Domani, i 56 operatori saranno nuovamente in piazza Ottavio Ziino per un sit in di protesta.

Nel video Sebastiano Cuffaro e Giovanna Lo Porto.

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