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Il genio di Palermo: l'istituto di anatomia del Policlinico mostra il suo museo

L’istituto universitario di Anatomia umana del Policlinico Paolo Giaccone di Palermo ha aperto le porte del suo piccolo ma preziosissimo museo di via del Vespro 137, al cui interno è racchiusa la grande tradizione anatomica palermitana. Storia e scienza si mescolano in un unico luogo. Dall’aula Nesci con la sua conformazione ad anfiteatro, dove intere generazioni di studenti di medicina hanno studiato e osservato le dissezioni dei cadaveri, alle prime cere anatomiche. Gli antichi volumi, i modellini e uno dei primi microscopi elettronici.

«Di solito si è abituati ad osservare fuori queste realtà, queste esposizioni - ha sottolineato la professoressa Antonella Marino Gammazza, associata dell’istituto di Anatomia -. Si parla della grande tradizione bolognese o padovana, città che, certamente, hanno una tradizione molto antica. Ma anche da noi ci sono radici abbastanza importanti di questa disciplina».

L’occasione data dalla manifestazione il Genio di Palermo, organizzata dalla partnership tra la Via dei tesori e l’Università degli studi di Palermo, è stata uno spunto interessante per scoprire quanto il capoluogo siciliano fosse avanti nella disciplina già a partire dal ‘500, con moltissimi modelli e il protomedico Giovanni Filippo Ingrassia. Nelle vetrine delle sale del museo sono esposte le teste in ceroplastica, uniche nel loro genere, e tantissimi strumenti che i visitatori hanno avuto l’opportunità di poter osservare.

«Abbiamo avuto un flusso costante persone curiose dei nostri tesori - ha proseguito Marino Gammazza -, almeno tra le trenta e le quaranta persone per turno. Tra i tanti visitatori ci sono stati anche vecchi studenti di anatomia, famiglie con bambini e ragazzi che si apprestano a scegliere gli studi successivi. L’obiettivo - prosegue - è far conoscere i tesori che abbiamo e le attività che vengono svolte: la ricerca e l’attività didattica non devono rimanere chiuse all’interno delle quattro mura di aule e laboratori. Si deve aprire. E i visitatori devono poter ammirare ciò che abbiamo qui e in generale in Sicilia».

Per i tanti curiosi la visita è stata guidata dagli stessi studenti di anatomia, che con pazienza e passione hanno spiegato utilizzi e storia degli strumenti e regalato pillole di anatomia ai tanti curiosi che sono accorsi fin dalla mattina. E per chi ha sentito la necessità di cimentarsi in prima persona, il percorso ha ritagliato anche dei momenti più pratici: sono stati moltissimi, infatti, ad essere stati attratti dai microscopi, attraverso i quali potevano essere osservati pezzi di tessuti e organi mentre un cicerone spiegava loro cosa e come studiare ciò che avevano davanti.

Nel video Antonella Marino Gammazza, professoressa istituto di anatomia

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