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Palermo, la magia del presepe vivente a Partanna Mondello: "Un vanto per il nostro territorio"

Calzolai, panettieri, artigiani, sarte, lavandaie. E ancora centurioni romani e, ovviamente, Giuseppe, Maria e i Re Magi. Sono i personaggi del presepe vivente creato dal gruppo artistico Giovanni Paolo II della chiesa di Maria Santissima degli angeli di Partanna Mondello: 60 figure in tutto all’interno della città di Betlemme ricreata ad arte dalla compagnia, attenta ad ogni singolo dettaglio. Infatti, attorno alle più importanti figure del presepe girano tanti animali: dal bue all’asinello, rigorosamente dentro la stalla, ad oche, cavalli e caprette.

La compagnia artistica per 53 anni ha riprodotto la passione di Cristo. Dopo il covid, però, ha deciso di cambiare: «Per noi è stata l’occasione di mettere in scena questa meraviglia - ha detto Alessandro Di Girolamo, componente della compagnia -. Certo è faticoso ma quando c’è il riscontro del pubblico che partecipa numeroso e rimane contento e stupito, tutte le pene vengono dimenticate e ricompensate». Un lavoro estenuante, volto a migliorare ogni minimo particolare sotto l’occhio attento del regista Calogero Spina: «Nessuno di noi è attore o regista professionista - dice Spina -, ma la bellezza è vedere lo sforzo di tutti. Ognuno ha dedicato un pezzo del proprio tempo alla realizzazione di questo presepe vivente a volte mettendo anche un pà da parte i propri affetti per dedicarsi anima e corpo. Sono rappresentazioni che vanno avanti da tempo, è un qualcosa che vogliamo lasciare al nostro territorio».

Il pubblico, numeroso, ha assistito all’arrivo e il conseguente censimento di Giuseppe e Maria, che, rifiutati, hanno trovato una capanna di fortuna dove la Vergine ha poi dato al mondo Gesù bambino. Il tutto, accompagnato da una voce narrante, che ha descritto, passo dopo passo, le tappe della storia, fino all’arrivo dei Magi: «Abbiamo fatto tantissimi sacrifici - ha sottolineato il presidente Marco Greco - abbiamo cercato di recuperare alcuni artigiani del posto e tutti hanno risposto presente. La cosa più bella - conclude - è stata vedere tutta questa gente, ci ha resi contenti e orgogliosi».

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