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Capitale della Cultura, la parola ai palermitani: "Serve avvicinare i giovani ai musei"

ROMA. All'indomani dalla proclamazione a Capitale della Cultura per il 2018, ecco cosa pensano i cittadini del prestigioso riconoscimento assegnato a Palermo.

Descritta come culla di civiltà e arti millenaria, patria di uomini come Don Puglisi e Giuseppe Tomasi di Lampedusa, ma anche sede del più grande Gay Pride del sud d'Europa, Palermo è stata soprannominata "città dell'accoglienza e dei diritti".

"Bellissima iniziativa - dice Antonino Sutera -. Speriamo che l'amministrazione comunale possa sfruttare al meglio questo titolo. Fossi io, darei la possibilità di fruire gratuitamente dei musei".

Un'altra cittadina dice: "Un bellissimo risultato per la nostra città. Visto che non funziona nulla, almeno una soddisfazione".

"Un risultato bello per la città, - dice Michele Cracolici - anche se bisognerebbe sistemarla un po'. Bisognerebbe dare più spazio ai giovani, avvicinandoli ai monumenti e alle bellezze artistiche della città".

"Palermo è il centro nevralgico della Sicilia dove i giovani sono liberi di esprimersi", conclude Francesco Delisi.

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