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Quindicenne pestato a Palermo, l'allarme dei commercianti: «Via Maqueda terra di nessuno»

Dopo l’aggressione ai danni di un 15enne tra la via Maqueda e la Discesa dei Giovenchi, i titolari di bar, ristoranti e negozi del centro storico tornano a chiedere a gran voce più sicurezza, più controlli, una maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio.

Quello che quotidianamente si vede fuori dalle vetrine dei locali, soprattutto durante il fine settimana, sono «gruppi formati da una decina di ragazzini che camminano insieme e sono pericolosi - spiega Nasser Ayazpour, titolare del ristorante Sciurum -. L’altra volta abbiamo chiamato un’ambulanza per soccorrere una ragazza che era stata picchiata da altre tre ragazze». E racconta anche di altri episodi: «Salgono sopra le terrazze dei palazzi intorno al locale e tirano le pietre - racconta -. Episodi del genere non fanno bene al nostro turismo». E si scaglia contro chi vende alcool ai minorenni: «Qui vicino c’è chi vende birra, vodka, di tutto e di più ai ragazzini - sottolinea - andrebbero chiusi questi posti».

Proseguendo il giro, la musica non cambia. Durante la sera l’atmosfera di pericolo si acuisce e gli stessi commercianti vedono i turisti infastiditi: «Durante il fine settimana è una cosa impossibile - sottolinea Maddalena Portas, proprietaria del bar Spremiamo - ci sono questi ragazzini che fanno di tutto e di più senza controllo. Rubano la merce dal banco, infastidiscono i clienti e i turisti: si sentono liberi di fare quello che vogliono. Via Maqueda è stata abbandonata dall’amministrazione. Prima non era così, ora non si vedono neanche più i vigili».

Tra spaccate e violenze, via Maqueda sembra diventata terra di nessuno. Gli esercizi commerciali sono lasciati alla mercé della microcriminalità «che imperversa nella movida e prima della movida», spiega Vito Minacapelli, titolare dell’omonima ottica. Che nell’ultimo anno ha subito ben due furti con spaccata: «L’emergenza sicurezza è un tema sempre più sentito tra i commercianti - prosegue -, è un grosso problema. Servono più controlli e maggiori regole: la situazione è diventata davvero difficile».

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