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A Palermo studenti in marcia per non dimenticare: «Nei giovani c'è la speranza di Falcone»

In corteo per rinnovare la memoria. Rappresentanti di 88 istituti scolastici della provincia di Palermo, che fanno parte della rete scuole Cultura antimafia, si sono dati appuntamento questa mattina davanti al palazzo di giustizia e in marcia sono arrivati in questura, passando dal Convitto nazionale, la scuola che frequentava Giovanni Falcone. «Ricostruire i fili della memoria e riallacciare le trame della legalità», questo lo slogan che ha caratterizzato la marcia.

«Una passeggiata simbolica che lega il tribunale con la questura per ricordare le vittime del 23 maggio. Una memoria che deve essere rinnovata ogni giorno e lo deve fare la scuola - dice Giusto Catania, dirigente scolastico dell’istituto Giuliana Saladino, scuola capofila della Rete per la promozione della cultura antimafia -. Da qui si è sentita l’esigenza di creare questa rete. Tra oggi e domani tutte le scuole promuoveranno delle iniziative per rinnovare la memoria e soprattutto per costruire una pedagogia civile».

A parlare ai bambini e ai ragazzi anche il presidente della corte d’appello, Matteo Frasca. «Ho detto ai ragazzi che nelle loro mani è il nostro futuro – spiega Frasca -. La speranza di Giovanni Falcone, di Paolo Borsellino e di tutti gli altri caduti per mano di Cosa nostra risiede in loro. Ho ricordato loro che la lotta per la legalità non è un impegno solo del 23 maggio o del 19 luglio o di altre ricorrenze ma un impegno quotidiano che va vissuto nella nostra attività professionale, studentesca. Deve farlo chiunque oggi abbia a cuore le sorti di questa democrazia e di questo Paese».

Gli studenti conoscono perfettamente Giovanni Falcone. Lo ricordano e lo ringraziano per quello che ha fatto, perché se oggi il Paese è più libero, è solo grazie a lui e a tutti gli uomini e le donne che nella libertà e nell’onestà ci hanno creduto fino alla morte. «Il giudice Falcone è stato un punto di riferimento per tutta la Sicilia, un esempio per le nuove generazioni – dice Sebastiano Mazzola, studente del Convitto nazionale Falcone – un uomo che si è battuto contro la mafia. Noi ragazzi veniamo educati alla cultura antimafia e attraverso il passato noi impariamo a non commettere gli stessi errori. Per sconfiggere la mafia serve l’unione di tutti i cittadini siciliani e più impegno da parte della politica».

Nel video Giusto Catania, promotore rete scuole - Matteo Frasca, presidente della corte d'appello - Giorgia Barcellona, dell'istituto Duca degli Abruzzi - Alberto Geraci, dell'istituto Pietro Piazza - Sebastiano Mazzola, del convitto nazionale Falcone - Emanuele Battaglia e Michele Rimedio, del nautico Gioeni Trabia.

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