Tantissime persone in queste ore pregano per Biagio Conte alla “Cittadella del povero e della speranza” di via Decollati, dove il missionario laico sta combattendo contro la malattia. Si tratta di collaboratori e persone che con lui hanno condiviso un percorso trentennale, ma anche di cittadini che non lo conoscono direttamente ma ammirano quel che ha fatto nella sua vita.
«Viene aiutato e sostenuto dalla preghiera di tutti - ha detto padre Pino Vitrano -, anche nei vari momenti si può essere di grande sostegno, aiuto e conforto. La malattia è una prova, dobbiamo scoprirla nella fede: possiamo anche arrabbiarci con il Signore, ma bisogna scoprire il valore di un tempo di sofferenza e fratello Biagio ci da dimostrazione che si può essere forti pure nella speranza».
Non sono mancate le critiche per le voci incontrollate che ieri sera hanno preso il sopravvento: «Ho con lui un rapporto di amicizia fraterna - ha detto Rosario Vullo, scultore monumentalista che da tantissimi anni segue e aiuta Biagio Conte nella sua missione -. Insieme abbiamo dato opportunità a chi vive nel disagio di essere promotori dell'arte e lo abbiamo fatto attraverso i lavoratori organizzati qui».
Nel video le parole di padre Vitrano, dello scultore Vullo e della volontaria del centro Padre Nostro Matilde Foti.
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