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Palermo, folla nei cimiteri: ai Rotoli disagi per cattivo odore e mancanza di acqua

Grande folla nei cimiteri di Palermo per la festa dei morti. Come ogni anno tantissimi palermitani omaggiano i propri cari con fiori e visite per tenerne vivo il ricordo. Purtroppo però la situazione al cimitero dei Rotoli continua ad essere difficile e non mancano i disagi fin dall’ingresso dove i tanti cittadini cercano di tapparsi il naso come possono, alcuni anche con l’ausilio delle mascherine.

Il motivo della puzza è facilmente intuibile e il problema aumenta per chi, come molti, è quasi costretto ad attraversare il viale dove sono sono ancora accatastate le oltre mille bare che da tre anni sono in attesa di sepoltura. «È una scena da brividi - racconta un signore -. Vedere ancora questi corpi li, ammassati, non è per niente bello. Inoltre, provoca un certo imbarazzo l’odore che purtroppo fuoriesce dalle tensostrutture. Attraversare quel viale non è facile».

Ma a i disagi sono dovuti anche ad altro: «Manca l’acqua - spiega la signora Leonforte vicino una fontanella e con un contenitore in mano, vuoto -. Sono qui da alcuni minuti, l’acqua esce a gocce. Se esce». Il problema dell’acqua è parecchio diffuso in tutte le zone del cimitero: «È assurdo che per riempire un vaso con dell’acqua bisogna farsi un chilometro a piedi perché l’unica fontanella funzionante è dall’altra parte del cimitero - denuncia un cittadino -. Non è civiltà».

Il sindaco, Roberto Lagalla, ricorda però i passi avanti che sia tano compiendo sulla strada che dovrebbe portare alla risoluzione dei tanti problemi che affliggono i Rotoli: «Dopo oltre due anni si torna a seppellire ai Rotoli. Negli ultimi due mesi le sepolture effettuate sono state 90 e le salme in deposito sono scese a 1166. Si sta procedendo con i lavori lungo i viali del cimitero per la sistemazione dei loculi ipogei e al ripristino dei campi di inumazione da tempo abbandonati, funzionale al recupero di nuovi posti per le sepolture. Inoltre, sono già arrivati e saranno posizionati, a breve, lungo alcuni viali del camposanto, oltre 300 loculi che, una volta montati e installati, permetteranno di proseguire con lo smaltimento delle bare nei depositi. Quella del cimitero - ha concluso il primo cittadino - è certamente la più grave ferita della città, ma stiamo lavorando incessantemente per dare degna sepoltura ai morti che attendono da troppo tempo e offrire le dovute risposte ai familiari, mortificati da una lunga e ingiusta attesa».

Va meglio, invece, negli altri cimiteri della città: al Sant’Orsola ordine e pulizia regnano e l’afflusso è stato ben gestito: «L’organizzazione messa i campo dalla fondazione Camposanto ha funzionato - spiega Salvatore Damiano, commissario Arcivescovile - i dipendenti e i lavoratori delle ditte coinvolte stanno rendendo sereno un momento dedicato al cordoglio, all’affetto e al ricordo dei propri cari».

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