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Retata alla Noce, Messina: "A Palermo estorsioni tollerate da chi riceve le richieste di pizzo"

Estorsioni tollerate da chi riceve le richieste di pizzo. È l'analisi di Francesco Messina, direttore della Direzione centrale anticrimine (Dac) della polizia sul blitz che ha portato a nove arresti di presunti appartenenti al mandamento della Noce, a Palermo.

Una zona, spiega Messina tanto cara "a Salvatore Riina" e che emergere "il tentativo attuale di cosa nostra palermitana di mantenere saldamente il controllo del territorio, soprattutto attraverso l'imposizione di estorsioni, ancora una volta tollerate da chi riceveva le richieste di pizzo".

"Gran parte dei componenti delle famiglie della Noce, di Cruillas e di Altarello arrestati oggi - aggiunge il dirigente della polizia -, già in passato avevano ricoperto importanti cariche in cosa nostra per le quali avevano subito condanne definitive".

Tornati però in libertà, gli arrestati "hanno ripreso a perseguire gli interessi delle famiglie mafiose di appartenenza. La sola detenzione, dunque - conclude Messina - sembra non essere stata efficace a recidere il legame tra i condannati e l'organizzazione mafiosa. Esiste una sorta di specialità del detenuto mafioso che finisce necessariamente per legittimare nei suoi confronti un trattamento detentivo peculiare".

Il video in alto è di Marcella Chirchio

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