Attenzione agli appetiti della mafia sui fondi del Pnrr. Lo dice il questore di Palermo Leopoldo Laricchia, che ne ha parlato nel corso della Festa della Polizia per i 170 anni dalla costituzione.
«La pandemia - afferma Laricchia - ci ha consegnato un’importante misura che ha lo scopo di risollevare l’economia degli Stati dagli effetti depressivi indotti dalle misure e restrizioni sanitarie: il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Questo tema interessa anche l’attività investigativa e di prevenzione antimafia. Il monitoraggio delle attività economiche è stato avviato nei tavoli prefettizi con la partecipazione di tutte le forze di polizia e con la collaborazione delle istituzioni e degli enti pubblici che operano nel campo economico. Ritengo che mai come in questa contingenza economica sia necessario affinare le tecniche di aggressione tempestiva dei patrimoni mafiosi, impedendone il riciclaggio, e monitorare con rinnovata ed efficace attenzione i tentativi dei clan di infiltrarsi ed impossessarsi della macchina amministrativa dei comuni approfittando delle imminenti elezioni amministrative».
Laricchia spiega che «in questi ultimi anni sono state sviluppate e potenziate le operazioni Alto Impatto. Fino ad oggi sono stati effettuati 234 servizi che hanno interessato 12 quartieri o centri della provincia, per periodi di un mese, in alcuni casi ripetuti due volte (Bagheria e Tommaso Natale), 3 volte (Borgo Vecchio e Vucciria) o 4 volte (Ballarò e Brancaccio) per un totale di 24 slot. Sono stati interessati, oltre al comune di Bagheria, i quartieri Ballarò (Oreto), Borgo Nuovo (Zisa), Borgo Vecchio (Libertà), Di Vittorio - Sperone (Brancaccio), Falsomiele (Oreto), Marinella - Tommaso Natale (San Lorenzo), Medaglie d’oro (Porta Nuova), Mondello (Mondello), Cep -San Giovanni Apostolo (Zisa), Vucciria (Centro), Zen 2 (San Lorenzo).
Nonostante la natura peculiare di questi servizi, orientati prettamente alla prevenzione, attraverso il controllo di 19232 persone (il 30% delle quali con precedenti di polizia), di 8299 veicoli (155 dei quali sequestrati e 15 sottoposti a fermo amministrativo), 3297 controlli di persone sottoposte agli arresti domiciliari e 315 controlli ad esercizi pubblici o di vicinato, dove solitamente si aggregano pregiudicati, le attività in parola hanno consentito di deferire, in stato di arresto o di libertà, all’autorità giudiziaria 148 autori di reati, sequestrare circa 5 chilogrammi di sostante stupefacenti e segnalare alla Prefettura per uso delle stesse 74 persone, a seguito delle 189 perquisizioni personali e domiciliari effettuate, rilevare e contestare 736 violazioni al codice della strada».
In alto il video realizzato dall'ufficio scorte in omaggio ai poliziotti delle scorte morti nelle stragi di Capaci e di via D'Amelio.
Il discorso integrale del questore Lepoldo Laricchia
Eccellenza, Autorità civili, militari e religiose, gentili ospiti vi ringrazio per aver accolto l’invito alla nostra ricorrenza, che quest’anno si svolge nel luogo più significativo per la Polizia di Stato: la Caserma Lungaro, dove il 19 luglio dello scorso anno il Sindaco di Palermo ha conferito la cittadinanza onoraria della città alla Polizia di Stato, in ragione dell’eccezionale tributo di sangue che l’Istituzione ha dato nella lotta alla criminalità mafiosa. Ho voluto evitare di riferirmi a questa ricorrenza come ad una festa, per rispetto al drammatico momento che tutto il mondo sta vivendo, con una guerra in corso nel cuore dell’Europa ed una pandemia che non vede ancora definitivamente superati i suoi tragici esiti. Sono passati 170 anni da quando la Polizia è stata fondata e 41 anni da quando è diventata una forza civile ed ha aperto le sue fila alle donne.
Infatti il 10 aprile ricorre il 41° anniversario della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana della Legge 1° aprile 1981 n. 121 e da alcuni anni a questa parte la nostra ricorrenza viene celebrata sempre in prossimità di questa data, proprio per ricordare l’importante significato dell’evento; importante non solo per gli appartenenti al Corpo, ma per la Repubblica tutta, perché in quella data lo Stato italiano ha espresso un forte segnale di modernità nel solco delle grandi democrazie europee: affidare la gestione tecnico - operativa della pubblica sicurezza e dell’ordine pubblico ad un organismo civile, nel rispetto, comunque, e nella valorizzazione di un sistema complesso e articolato che coinvolge e si avvale della collaborazione e dell’alta professionalità di corpi ed organismi militari, primo fra tutti l’Arma dei Carabinieri.
Desidero, prima di ogni cosa, esprimere un sincero ringraziamento ai miei collaboratori, tutte le donne e gli uomini della Polizia di Stato e dell’Amministrazione Civile dell’Interno, che nella provincia di Palermo ogni giorno affrontano, con abnegazione e spirito di sacrificio, le problematiche di un territorio estremamente complesso.
Dopo due anni nei quali le doverose cautele adottate per contrastare la pandemia ci hanno costretto a non celebrare pubblicamente questa ricorrenza, oggi possiamo ritrovarci nella nostra casa di Palermo per rinvigorire quel legame di immedesimazione tra la città e la Polizia di Stato, che ha caratterizzato gli anni tragici delle stragi e degli omicidi mafiosi, ma anche gli anni degli arresti, a centinaia, degli uomini del “disonore”, per questa terra.
È trascorso un anno e mezzo da quando il Capo della Polizia Franco Gabrielli mi ha conferito l’incarico di dirigere quella che ritengo essere la Questura più significativa del nostro Paese, lo ritenni - e lo ritengo tutt’oggi - un grande onore. Non mi nascosi allora la complessità dell’incarico ed in questo anno e mezzo trascorso ho potuto riscontrare come quella valutazione fosse rispondente al vero. Mi riferisco alla presenza, tuttora importante e pervasiva, della criminalità organizzata e diffusa, che spesso sono complementari e si alimentano del degrado e della marginalità sociale di alcuni quartieri, che diventano il terreno di coltura ed il teatro dei fenomeni criminali o, comunque, dell’illegalità, che troppo frequentemente e in modo quasi sistematico, coinvolge i minori, spesso bambini, che vivono in branco per le strade dei quartieri, immersi in un clima che fa loro ritenere normali azioni e comportamenti criminali. In queste realtà urbane il solo barlume di speranza viene dalla dedizione di molti insegnanti delle scuole che operano con grande spirito di servizio, e del volontariato, che molte volte sono l’unico prezioso appiglio di solidarietà e legalità. Le contraddizioni e le aporie di questa terra non si sono certo attenuate nei due anni di pandemia e di misure eccezionali che il Governo del Paese ha dovuto adottare per contenere gli aspetti più gravi del diffondersi del contagio. La Polizia di Stato, insieme con tutte le forze dell’ordine è stata chiamata a svolgere un ruolo di primo piano nel controllo del rispetto da parte dei cittadini delle numerose misure di prevenzione adottate, contemporaneamente dovendo al suo interno garantire l’assoluto rispetto delle stesse onde poter esprimere con i suoi organici i continui e capillari servizi richiesti, i quali, dopo il primo lockdown della primavera 2020, si sono dovuti aggiungere ai servizi di prevenzione e contrasto del crimine e di tutela dell’ordine pubblico, a fronte di un incremento numerico esponenziale delle manifestazioni di protesta dei cittadini, sia di coloro che non condividevano le misure adottate, che di coloro che a seguito della pandemia hanno perso o ridotto drasticamente le fonti di sostentamento derivanti dall’attività lavorativa.
Sono stati mesi di grande sofferenza e smarrimento per tutti. Poliziotti compresi. Nonostante tutto, il nostro impegno a garanzia della sicurezza della comunità sotto il profilo che caratterizza la nostra mission, prevenzione e contrasto della criminalità in tutte le sue forme e tutela dell’ordine pubblico, non solo non ha subito rallentamenti o defezioni, ma si è arricchito di iniziative, anche nuove, e di risultati significativi. La pandemia ci ha consegnato anche un’altra importante misura che ha lo scopo di risollevare l’economia degli Stati dagli effetti depressivi indotti dalle misure e restrizioni sanitarie: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.). Questo tema interessa anche l’attività investigativa e di prevenzione antimafia. Il monitoraggio delle attività economiche è stato avviato nei tavoli prefettizi con la partecipazione di tutte le forze di polizia e con la collaborazione delle istituzioni e degli enti pubblici che operano nel campo economico. Tutte le operazioni antimafia degli ultimi anni ci restituiscono un quadro dell’organizzazione criminale mafiosa dedita soprattutto al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti e, soprattutto in alcuni quartieri, al racket sulle attività economiche, con frequenti e continui tentativi di riorganizzare gli organi di vertice e coordinamento, puntualmente individuati e contrastati dalla magistratura e dagli uffici investigativi delle forze di polizia attraverso centinaia di arresti e sequestri di patrimoni. Ritengo che mai come in questa contingenza economica sia necessario affinare le tecniche di aggressione tempestiva dei patrimoni mafiosi, impedendone il riciclaggio, e monitorare con rinnovata ed efficace attenzione i tentativi dei clan di infiltrarsi ed impossessarsi della macchina amministrativa dei comuni approfittando delle imminenti elezioni amministrative. Gli uffici operativi della Questura che si occupano del contrasto alla criminalità mafiosa – la Divisione Anticrimine, la Squadra Mobile ed i Commissariati – sono stati rinforzati ed alcune tecniche investigative e di prevenzione sono state rivisitate per metterle al passo con la sfida attuale.
I dati complessivi ed i risultati operativi conseguiti dalla Questura di Palermo con tutte le sue articolazioni e da tutti gli uffici di specialità della Polizia di Stato nella provincia sono contenuti nella brochure che abbiamo consegnato alle testate giornalistiche e pertanto non mi intratterrò nella sterile elencazione di numeri, ma ritengo necessario spendere alcune parole sulle iniziative che hanno introdotto nuove modalità operative di prevenzione e contrasto della criminalità, di gestione di alcuni servizi di ordine pubblico e su alcuni risultati più significativi.
La novità operativa più rilevante riguarda l’introduzione a decorrere dal 13 gennaio 2021 dei servizi straordinari di controllo del territorio definiti ad alto impatto. L’iniziativa cerca di dare risposta ad un’istanza comune a tutto il Paese da ormai diversi anni: la percezione di sicurezza. Ed una città si percepisce insicura quando i quartieri sembrano abbandonati, degradati, non vigilati, alla mercé dell’atto di qualunque balordo. A noi compete monitorare la vita dei quartieri e concentrare o incrementare la presenza di pattuglie e servizi di polizia in quelli che in un dato momento vengono percepiti come maggiormente insicuri. L’identificazione delle persone su strada e nei punti di aggregazione o transito sta alla base della funzione di prevenzione demandata all’attività di polizia come uno dei compiti principali, se non addirittura il più importante, in funzione della definizione delle strategie più efficaci di prevenzione e contrasto della criminalità. Le persone identificate e controllate su tutto il territorio provinciale dalla sola Questura nell’attività di controllo del territorio nel corso degli ultimi tre anni ha avuto un incremento esponenziale: dalle 60935 del 2019, alle 119769 del 2020, alle 213734 del 2021, con un incremento di quasi il 100% in ciascuno degli ultimi due anni. Se poi focalizziamo l’attenzione sul dato riferito agli ultimi dodici mesi, raggiungiamo addirittura 320118 persone identificate (la metà dell’intera popolazione del comune di Palermo!) e 94341 veicoli controllati. Le volanti della Questura e dei Commissariati, sezionali e distaccati, presidiano nelle 24 ore la città e la provincia insieme con le pattuglie delle altre forze di polizia. Tuttavia vi sono quartieri a Palermo dove occorre rinforzare la presenza e le modalità operative del controllo. In virtù di questa elementare constatazione, ho pensato di corroborare la quotidiana attività dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura e degli Uffici Controllo del Territorio del Commissariati con l’introduzione sistematica dei servizi ad alto impatto. L’alto impatto è una modalità operativa del controllo del territorio che si estrinseca in servizi straordinari con una periodicità costante e ravvicinata (almeno 3 servizi a settimana per la durata di un mese), con un impiego importante di uomini e mezzi (dalle 20 alle 30 unità per ogni servizio) e con una durata che copre l’intero turno di servizio (6 ore continuative). Ulteriori caratteristiche di questa modalità operativa consistono nella concentrazione spaziale e temporale dei servizi: nei quartieri ad alta densità criminale, in base ad un’accurata analisi effettuata dai dirigenti dei commissariati di zona, e svolgimento nelle fasce orarie prevalentemente serali/notturne. Ultima, ma non meno importante, caratteristica è la multidisciplinarità: coinvolgono equipaggi specializzati nel controllo del territorio (volanti e reparto prevenzione crimine) con il compito di cinturare completamente l’area delle operazioni (il quartiere) presidiando tutte le vie di accesso/esodo; operatori della polizia amministrativa insieme ad altri operatori generici per il controllo contestuale dei pubblici esercizi, segnalati come punto di aggregazione di malavitosi, sia sotto il profilo delle autorizzazioni amministrative che sotto quello dell’identificazione degli avventori presenti; operatori delle squadre investigative ed unità cinofile antidroga per interventi sulle piazze di spaccio; operatori della polizia scientifica per la documentazione dell’attività; operatori del commissariato di zona per il controllo contemporaneo di coloro che sono soggetti a misure giudiziarie che li obbligano a permanere nella propria abitazione; ogni servizio è coordinato sul campo da un dirigente o funzionario della Questura.
L’obiettivo di questo progetto, apprezzato dal Ministro dell’Interno e dal Capo della Polizia nel corso del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica tenutosi in Prefettura il 27 maggio u.s. alla presenza delle due autorità nazionali, consiste nella visibile occupazione degli spazi pubblici più marginali e dove cosa nostra recluta la manovalanza criminale con un turn over costante secondo una logica operativa di presidio continuo e visibile delle realtà più problematiche che rifugge dall’idea dell’operazione spot. Dal 13 gennaio 2021, data di inizio del progetto, ad oggi sono stati effettuati 234 servizi che hanno interessato 12 quartieri per periodi di un mese, in alcuni casi ripetuti 2 volte (Bagheria e Tommaso Natale), 3 volte (Borgo Vecchio e Vucciria) o 4 volte (Ballarò e Brancaccio) per un totale di 24 slots. Sono stati interessati, oltre al comune di Bagheria, i quartieri Ballarò (Oreto), Borgonuovo (Zisa), Borgo Vecchio (Libertà), Di Vittorio - Sperone (Brancaccio), Falsomiele (Oreto), Marinella - Tommaso Natale (San Lorenzo), Medaglie d’oro (Porta Nuova), Mondello (Mondello), C.E.P. -San Giovanni Apostolo (Zisa), Vucciria (Centro), Z.E.N. 2 (San Lorenzo). Nonostante la natura peculiare di questi servizi, orientati prettamente alla prevenzione, attraverso il controllo di 19232 persone (il 30% delle quali con precedenti di polizia), di 8299 veicoli (155 dei quali sequestrati e 15 sottoposti a fermo amministrativo), 3297 controlli di persone sottoposte agli arresti domiciliari e 315 controlli ad esercizi pubblici o di vicinato, dove solitamente si aggregano pregiudicati, le attività in parola hanno consentito di deferire, in stato di arresto o di libertà, all’autorità giudiziaria 148 autori di reati, sequestrare circa 5 chilogrammi di sostante stupefacenti e segnalare alla Prefettura per uso delle stesse 74 persone, a seguito delle 189 perquisizioni personali e domiciliari effettuate, rilevare e contestare 736 violazioni al codice della strada.
Altra importante innovazione, nata da un’idea del Prefetto e realizzata tecnicamente dagli uffici operativi della Questura con l’ausilio del Centro Regionale di Polizia Scientifica e con la Zona Telecomunicazioni, consiste nella predisposizione del Master Plan generale dei sistemi di videosorveglianza cittadini in funzione delle attività di controllo del territorio, di contrasto alla criminalità organizzata e diffusa, di gestione dell’ordine pubblico, condiviso con tutte le forze di polizia in seno al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e consegnato al comune di Palermo, come guida per l’implementazione progressiva del sistema, in ottica appunto unitaria e razionale, man mano che vengono stanziati i fondi destinati allo scopo.
Sotto il profilo della gestione dell’ordine pubblico, a parte i numerosi servizi che ci hanno impegnato in conseguenza della pandemia, un tema importante per l’impegno profuso riguarda senza dubbio i sistematici servizi serali e notturni nei giorni di venerdì, sabato e domenica per prevenire e contenere gli eccessi del fenomeno della cosiddetta movida in alcune piazze e strade del centro storico. Mi preme a questo riguardo segnalare la nuova tecnica di gestione di questi servizi introdotta dall’inizio di giugno del 2021, anche grazie alla collaborazione del Sindaco di Palermo mediante le ordinanze, concordate nei Comitati Provinciali per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduti dal Prefetto, che, attraverso la previsione dell’interruzione del traffico pedonale e il divieto di vendita per asporto di bevande in contenitori di vetro, ci hanno messo in grado di regolamentare e controllare il concentramento di persone in alcune strade e piazze della Vucciria e della Kalsa, mediante un sistema di cancelli presidiati nelle vie di afflusso e deflusso, che hanno consentito di prevenire e reprimere prontamente tutti i fenomeni che rientrano tecnicamente nella nozione di ordine e sicurezza pubblica (mi riferisco in particolar modo alla situazione che ha visto coinvolta piazza Magione nella primavera dello scorso anno e che ha trovato soluzione grazie anche alla collaborazione del comitato di cittadini ed ai servizi predisposti dalla Questura), ma che purtroppo non sono, ovviamente, in grado di impedire lo schiamazzo e il disturbo della quiete e del riposo dei residenti, problema che ormai riguarda i centri storici di tutte le città italiane e che può trovare soluzione solo attraverso la collaborazione fattiva, e soprattutto senza riserve, tra istituzioni, comitati di cittadini e organizzazioni di categoria delle attività commerciali coinvolte. L’attenzione della Questura sulla gestione dell’ordine pubblico, mediante la preziosa attività info – investigativa condotta dalla DIGOS, riesce sistematicamente ad anticipare i fenomeni che potrebbero generare criticità nella gestione dell’ordine pubblico; un esempio fra i tanti: aver impedito lo svolgimento di un rave party in località Pizzo Manolfo la notte tra il 19 e il 20 febbraio u.s.
Un importante risultato operativo che ritengo opportuno evidenziare, oltre alle numerose ed importanti operazioni antimafia condotte dalla Squadra Mobile e sintetizzate nella brochure di cui ho detto, concerne la particolare efficacia dell’azione investigativa della Questura, nel contrasto alle rapine ed ai delitti di sangue perpetrati nel 2021 e in questo inizio del 2022: tutti gli omicidi e i tentati omicidi verificatisi e la quasi totalità delle rapine, sono stati risolti, assicurando gli autori alla giustizia, in breve tempo (spesso nel giro di poche ore). Oltre alle attività che hanno visto coinvolte le articolazioni della Questura, è doveroso ricordare l’essenziale apporto al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica nella provincia degli uffici di specialità della Polizia di Stato. La fondamentale attività di prevenzione e repressione degli illeciti stradali svolta dalla Polizia Stradale, che negli ultimi 12 mesi con l’impiego di 7082 pattuglie ha contestato 18404 infrazioni al codice della strada elevando sanzioni per un ammontare complessivo di € 1.301.968. L’importante contributo fornito dalla Polizia Ferroviaria, nel garantire la sicurezza nelle stazioni e sui treni passeggeri, con il controllo di 38302 persone e la scorta di 476 treni. Il lavoro della Polizia Postale e delle Comunicazioni, che presidia quotidianamente lo spazio virtuale e mette a disposizione l’esperienza e le conoscenze acquisite in numerosi incontri con i giovani delle scuole, con i loro genitori e con gli insegnanti.
Anche quest’anno, per l’esattezza lo scorso 8 aprile, Palermo ha avuto l’opportunità di ospitare in piazza Verdi il truck Una vita da social, dove gli esperti della polizia postale e delle comunicazioni hanno intrattenuto, in una festosa atmosfera, centinaia di ragazzi delle scuole medie e superiori cittadine, intorno ai rischi ed alle opportunità della navigazione in rete. Il contributo determinante svolto dalla Polizia di Frontiera a tutela dell’Aeroporto Falcone e Borsellino e dei porti di Palermo e Termini Imerese; nel periodo in questione nei vari scali sono state identificate 19690 persone e controllati 33046 automezzi. Le attività di indagine sulla commissione dei reati, i servizi straordinari di controllo del territorio e la gestione dell’ordine pubblico si sono avvalse del prezioso e determinante contributo di quattro reparti della Polizia di Stato che, pur non inquadrati nell’organizzazione della Questura, lavorano quotidianamente a stretto contatto con i nostri uffici: il Centro Regionale di Polizia Scientifica, essenziale per le indagini tecniche e per le attività di foto segnalamento degli autori di reati e degli immigrati, il Reparto Prevenzione Crimine, partner insostituibile della Questura nei servizi ad alto impatto, il Reparto Mobile, che condivide con la Questura i più delicati servizi di ordine pubblico mettendo a disposizione le squadre di personale specializzato ed il Reparto Volo, che collabora in tutta l’attività di polizia della provincia, dalle operazioni di controllo del territorio, ai servizi di ordine pubblico ed alle attività di soccorso pubblico.
Infine è doveroso citare due uffici della Polizia di Stato che dal punto di vista tecnico logistico forniscono un contributo essenziale al funzionamento dell’universo polizia a Palermo: la Zona Telecomunicazioni, l’Autocentro e il Centro Raccolta Regionale VE.CA. Un menzione meritano, nel giorno della nostra ricorrenza, anche le Sezioni di polizia giudiziaria presso il Tribunale di Palermo e di Termini Imerese e presso il Tribunale dei Minorenni, nonché le aliquote della Polizia di Stato all’interno della D.I.A. e del Nucleo Operativo di Protezione.
Il lavoro della Polizia di Stato e delle altre Forze dell’Ordine nel garantire i diritti e la sicurezza dei cittadini non sarebbe stato possibile senza il quotidiano sostegno della Prefettura.
Rivolgo un pensiero affettuoso al Signor Prefetto dott. Giuseppe Forlani, che mi onora della sua amicizia e col quale, a distanza di pochi mesi, ma con lo stesso entusiasmo, abbiamo intrapreso questa affascinante avventura in terra siciliana. Un pensiero riconoscente va alla Magistratura ed in particolar modo alle Procure della Repubblica per la insostituibile guida nelle attività di polizia giudiziaria condotte durante quest’anno da tutti gli uffici della Polizia di Stato presenti in provincia. Un pensiero di amicizia e stima mi sento di rivolgere alle altre forze dell’ordine, che con noi condividono la diuturna fatica nel garantire la sicurezza dei cittadini: ringrazio i colleghi dell’Arma dei Carabinieri, insostituibile e capillare presidio di una provincia vasta e complessa, preziosi nel garantire la sicurezza ed i servizi di ordine pubblico laddove la Questura non potrebbe provvedere con proprie unità. Il Corpo della Guardia di Finanza, con cui lavoriamo fianco a fianco nell’individuazione dei patrimoni mafiosi; la Polizia Penitenziaria, che garantisce la sicurezza intramuraria e collabora con noi nel predisporre le pratiche di espulsione dei detenuti stranieri; il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, spesso con noi a gestire situazioni complesse. Un ringraziamento particolare rivolgo anche alle Polizie Municipali che con noi collaborano quotidianamente ed in particolar modo alla Polizia Municipale di Palermo per l’insostituibile lavoro che ogni giorno svolge a tutela della sicurezza e del decoro urbano, spesso a fianco dei poliziotti, nell’espletamento dei servizi di ordine e sicurezza pubblica. Un pensiero carico di affetto e di stima ai soci dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato, che con la serietà e l’impegno che li ha contraddistinti nel servizio attivo, continuano a svolgere la loro preziosa opera di volontariato al servizio della comunità. Saluto e ringrazio, infine, le organizzazioni sindacali del personale della Polizia di Stato e dell’Amministrazione Civile dell’Interno per la leale e costruttiva collaborazione, che non ha mai mancato di sostenere il mio mandato in questa provincia.
Concludo la mia allocuzione con un pensiero carico di commozione, rispetto e gratitudine per tutti i nostri caduti per mano mafiosa e in operazioni di servizio e per coloro che la sorte ha risparmiato dal sacrificio caricandoli per tutta la vita del fardello di essere sopravvissuti senza tuttavia risparmiarli dal ricordo tremendo della tragedia vissuta a fianco dei colleghi che non ci sono più. Nel luogo dove avvenne la tremenda esplosione di Capaci, in particolare dove l’auto con i tre agenti di scorta che persero la vita fu catapultata, oggi sorge un giardino curato dall’Associazione Quarto Savona 15 (sigla radio dell’auto di scorta), animata da Tina Montinaro, vedova del capo scorta. Su questo terreno crescono diverse piante di ulivo. Quest’anno l’associazione ha avuto l’idea di raccoglierne i frutti e ricavarne un certo quantitativo di olio. La Polizia di Stato, insieme all’Associazione Quarto Savona 15, lo ha donato ai Vescovi di tutte le diocesi della Sicilia, nutrendo la speranza che venisse consacrato nella Santa Messa Crismale del prossimo Giovedì Santo per essere utilizzato come olio santo dalla Chiesa siciliana nel corso dell’anno liturgico.
La Conferenza Episcopale Siciliana ha accolto con trasporto l’iniziativa condividendo l’importante valore simbolico per la Sicilia, nel trentennale delle due stragi, che il frutto nato dalla terra bagnata dal sangue di martiri della giustizia potesse assurgere a simbolo di redenzione, contemporaneamente diventando segno per tutti siciliani dell’autenticità e profondità del sentimento religioso, che mai deve perdere di vista la radicalità del messaggio evangelico: ama il prossimo tuo come te stesso. Un pensiero particolare, nell’approssimarsi del trentesimo anniversario delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, ad Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani uccisi insieme a Giovanni Falcone e Francesca Morvillo; ad Agostino Catalano, Emanuela Loi, Eddie Walter Cosina, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli uccisi insieme a Paolo Borsellino. Onore a Voi che col Vostro sacrificio ogni giorno ci indicate la via ed il modo di compiere il nostro servizio a difesa della comunità. Grazie. Viva la Polizia di Stato! Viva l’Italia!
Qui sotto il video di Gds.it per la festa della polizia.
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