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Droga, neomelodici e mafia a Borgo Vecchio: condannati a oltre 160 anni di carcere 28 imputati

Il gup di Palermo ha condannato, col rito abbreviato, complessivamente a oltre 160 anni di carcere 28 dei 33 imputati del processo nato dalle indagini denominate Resilienza 1 e 2 a carico dei clan mafiosi di Borgo Vecchio. Cinque gli assolti. Le accuse, contestate a vario titolo, erano di estorsione, spaccio di droga e associazione mafiosa. L’indagine fu condotta dai carabinieri del comando provinciale di Palermo trai ottobre del 2020 e marzo 2021.

Gli imputati, secondo i militari, avrebbero controllato nel quartiere dall’imposizione del pizzo allo smercio della droga  e persino le feste di piazza e i concerti neomelodici, stabilendo chi avrebbe potuto cantare e chi no, e sarebbero anche intervenuti nelle contese tra i tifosi della squadra di calcio del Palermo. Il gup ha condannato Angelo Monti, a 4 anni e 6 mesi in continuazione, Paolo Alongi, 6 anni e 6 mesi, Gianluca Altieri, 1 anno e 8 mesi, Giacomo Marco Bologna, 1 anno e 8 mesi, Giovanni Bronzino, 8 anni e 4 mesi, Salvatore Buongiorno, 6 anni e 8 mesi, Francesco Paolo Cinà, 2 anni e 2 mesi, Giuseppe Pietro Colantonio, un anno in continuazione, Domenico Canfarotta, 8 anni, Giuseppe D’Angelo, 1 anno e 4 mesi, Nicolò Di Michele, 2 anni 2 mesi e 20 giorni, Marcello D’India, 8 anni e 4 mesi, Davide Di Salvo, un anno e 4 mesi, Antonino Fortunato, 6 anni e 8 mesi, Giuseppe Gambino, 10 anni, Salvatore Guarino, 13 anni e 4 mesi, Danilo Ingarao, 8 anni e 8 mesi, Gabriele Ingarao, 7 anni e 8 mesi assolto dal 416 bis, Jari Massimiliano Ingarao, 17 anni e 4 mesi, Filippo Leto, 6 mesi e 20 giorni, Giuseppe Lo Vetere, 7 anni e 6 mesi, Vincenzo Marino, 2 anni e 2 mesi, Pietro Matranga, 6 anni e 6 mesi, Francesco Mezzatesta, 2 anni e 4 mesi, Girolamo Monti, 10 anni, Emanuel Sciortino, 7 anni e 4 mesi,, Vincenzo Vullo 4 anni e 8 mesi, e Giovanni Zimmardi 13 anni e 6 mesi. Sono stati assolti: Gaspare Giardina, Giovanni «Johnny» Giordano fondatore delle brigate rosanero, gli ultras del Palermo, difeso dall’avvocato Giovanni Castronovo, Matteo Lo Monaco, Giorgio Mangano, Marilena Torregrossa.

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