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"Pistola in pugno e violenza": così il branco entrava in azione a Palermo

Furti e rapine che avvenivano di notte con la cosiddetta "modalità di branco". Così il tenente colonnello Angelo Pitocco, comandante del gruppo carabinieri di Palermo, descrive i colpi messo a segno dalla baby gang fermata in una operazione, portata a termine insieme alla polizia, il cui bilancio è di undici arresti.

"Gli assalti - spiega l'ufficiale dei carabinieri - avvenivano soprattutto la sera, nel mirino singoli, coppie o al massimo piccoli gruppi di tre persone, con la minaccia di una pistola e con il ricorso alla violenza".

L'inchiesta di oggi è anche la prima "uscita pubblica di Marco Basile, capo della squadra mobile di Palermo: "È stata una risposta importante per la città, la garanzia che chi commette un reato viene rintracciato e identificato. Un segnale importante perché aggressioni da parte del branco danno un senso di insicurezza. Una persona che passeggia nel centro in città non può essere rapinata".

Basile fa anche una analisi sociale: "Questa operazione è emblematica dell'attenzione che abbiamo su fenomeni come quello delle baby gang - aggiunge Basile -. È un fenomeno che crea proselitismo e imitazioni. Certo è legato al degrado sociale e all'uso di stupefacenti diffuso tra i giovani. Bisogna lavorare molto anche sul fronte della prevenzione".

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